mercoledì 7 marzo 2018

MINISTERO DELLA DIFESA MARINA MILITAR


MARINA MILITARE: IL CACCIAMINE ALGHERO SI UNISCE AL SECONDO GRUPPO DI CONTROMISURE MINE DELLA NATO
Partita da La Spezia il 5 marzo raggiungerà le altre Unità navali nelle acque antistanti il Peloponneso


Il cacciamine Alghero della Marina Militare è partito il 5 marzo da La Spezia per ricongiungersi alle unità del Secondo Gruppo di Contromisure Mine della NATO, dispiegato nel Mar Mediterraneo.
Nei prossimi giorni la nave raggiungerà le acque antistanti il Peloponneso, in Grecia, per partecipare alle attività della Standing Nato Mine Countemeasures Group 2  (SNMCMG2), la forza marittima multinazionale integrata NATO che opera per garantire la salvaguardia delle vie di comunicazione marittime e gli accessi ai porti dalla minaccia di mine navali.
Oltre che dalla nave della Marina Militare, il gruppo navale SNMCMG2, alle dipendenze dell’Allied Maritime Command con sede a Northwood (UK), è composto dal cacciamine turco TCG Akçay, dal cacciamine spagnolo ESPS SEGURA e dalla HMS ENTERPRISE, nave multiruolo inglese sulla quale è imbarcato il Comandante del dispositivo, Commander Justin Hains della Royal Navy, insieme allo staff.
Nel Golfo di Patrasso le unità navali prenderanno parte all’esercitazione Ariadne, durante la quale verranno simulate attività di Naval Mine Warfare, in un ambiente caratterizzato da minaccia asimmetrica e aerea in un contesto di crisi internazionale.
Nave Alghero, appositamente progettata per la localizzazione e la disattivazione/distruzione di mine navali, è la terza unità Cacciamine della classe Gaeta consegnata alla Marina Militare nel marzo 1993.
Nel 2015 ha terminato lavori di ammodernamento che hanno interessato l’apparato sonar, la camera iperbarica e modifiche strutturali. L’Unità cacciamine è in grado di svolgere attività di localizzazione, identificazione, neutralizzazione di mine navali, residuati bellici e di ordigni per garantire la sicurezza della navigazione.
Per effettuare tali operazioni l’Unità è dotata di veicoli subacquei filoguidati Remotely Operated Vehicle (ROV) e si avvale di Operatori del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.


Approfondimenti:
Nave Alghero è un’unità tipo Mine Hunter Coastal (Cacciamine Costiero) dotata di un sofisticato sistema sonar che può essere filato sino a 50 metri, e di due veicoli filoguidati (ROV – Remote Operated Vehicle), tramite i quali è possibile rilevare e investigare ogni oggetto che giace sui fondali marini sino a profondità di circa 600 metri.
L’8 luglio del 1994 l’unità ha fatto il suo ingresso nel porto di Alghero e dopo due giorni le è stata consegnata la bandiera di combattimento, offerta dalla Associazione Nazionale Marinai d’Italia, sezione di Alghero.
Attività di nave Algero:
·      Nel 1995 campagna addestrativa in Nord Europa, durante la quale ha ottenuto la certificazione NATO presso il centro MCM di Ostenda, esercitazione Ariadmi 95 ed esercitazione Damsel Fair 95 in Turchia.

·     1995/1996 operazione IFOR in Mar Adriatico, per lo sminamento delle acque interessate dal conflitto dell’ex Jugoslavia, esercitazioni multinazionali Destined Glory 96 e Matador 96.

·     Nel 1999 è tornata in Mar Adriatico per le operazioni di sminamento in seguito alla guerra nel Kosovo.

·     Nel 2000 ha preso parte per la prima volta al dispositivo NATO di Contromisure Mine operante in Mar Mediterraneo, allora denominato MCMFORMED, dislocando prevalentemente in Mediterraneo Centro-Orientale e Mar Adriatico, ove ha partecipato all’Operazione Allied Harvest II.

·     Nel 2001 dislocata in Mar Adriatico insieme ad altre unità della componente MCM.

·     Nel 2005 dispositivo NATO di contromisure mine, ora denominato SNMCMG2, svolgendo attività multinazionale in Mar Balearico, Mediterraneo Orientale, Mar Nero e Mar Rosso.

·     Nel 2007  campagne Route Survey in porti nazionali ed una bonifica ordigni nelle acque del Mar Ligure svolte

·     Nel 2008 attività addestrativa specialistica in Mar Ligure, effettuando successivamente una lunga sosta lavori.

·     Negli anni 2010 e 2011, oltre ad una serie di esercitazioni specialistiche, è stato condotto il previsto iter di addestramento, valutazione dell’efficienza bellica e certificazione dell’Unità, peraltro effettuato anche in presenza di personale valutatore del Centro Addestramento NATO di EGUERMIN (Ecole de Guerre des Mines).

Acquisita la certificazione NATO, nel primo quadrimestre del 2012 l’Unità ha preso nuovamente parte al dispositivo multinazionale di contromisure mine SNMCMG2, solcando le acque del Mediterraneo centrale, occidentale e Oceano Atlantico.
Nonostante il principale impiego operativo sia orientato ad operazioni di bonifica di aree marine con presenza di ordigni, per le peculiarità che la caratterizzano, l’unità si presta anche ad attività complementari.
Queste ultime si sono concretizzate nel tempo in collaborazioni con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con la Magistratura nazionale e con altri Enti e Dicasteri dello Stato, tutti a vario titolo interessati ad esplorare le profondità marine con lo scopo di ricercare e investigare relitti di navi o aeromobili, reperti di interesse storico o qualunque altro oggetto giacente sui fondali, anche per scopi legati alla preservazione dell’ecosistema marino, sovente con finalità scientifiche. Inoltre, disponendo di camera iperbarica multiposto, e personale sanitario specializzato in fisiopatologia subacquea, l’unità può essere utilmente impiegata in supporto di operazioni di subacquei operanti anche a quote profonde. Allo scopo la Nave, all’evenienza, dispone di personale palombaro che consente la possibilità di immersione sino a 60 metri.
L’unita, nel corso delle sue attività, viene inoltre impiegata  per la protezione degli interessi della nazione come il controllo delle frontiere marittime, la salvaguardia ed il soccorso delle vite umane in mare e la sorveglianza del rispetto dell’ecosistema marino con finalità antinquinamento.
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