Cade definitivamente l’ultimo tabù.
Il sindaco Angelo Comiti, gli assessori Gianvincenzo Belli, Patrizia Carrera,
Fabio Canu, Mauro Bittu, e Pierfranco Tirotto, il presidente del consiglio
Andrea Bargone ed il consigliere Massimiliano Marras, sono per la cementificazione
delle isole. Poco hanno potuto i sette contrari (Massimiliano Guccini, Claudio
Tollis, per l'opposizione, Nicola Gallinaro, Maria Pia Zonca, Luca Nieddu,
Orlando Barsi e Gianluca Cataldi per la maggioranza). La maggioranza esce
spaccata dall'aula, con due assessori e il capogruppo passati dall'altra parte.
Il consiglio comunale licenzia definitivamente la variante al piano urbanistico
che consente alla società Samit, l’aumento volumetrico del 20% sull’Isola di
Santa Maria per la struttura alberghiera di loro proprietà. Un sito tra i più
belli al mondo, a pochi passi dalla famosa spiaggia Rosa inaccessibile a
chiunque, e classificato come zona H cioè di massima tutela ambientale dove non
è possibile neanche tagliare un ciuffo d’erba, viene ora superato da una
maggioranza risicata che, a parere delle opposizioni, si è assunta la grave
responsabilità del pericoloso precedente, mai accaduto prima d'oggi nella
storia politica isolana. Un argomento scomodo che la giunta guidata dal sindaco
Angelo Comiti rinviava dal lontano 2009 posizionandolo abilmente in ultima
posizione. In tarda sera, ben oltre l’orario di chiusura ufficiale, quando
oramai diversi componenti della minoranza avevano lasciato l'aula in polemica
per la eccepita illegittima prosecuzione della seduta, si consumava il “misfatto”,
profittando sulla matematica a favore. La posizione dell'assessore
all'urbanistica, Mauro Bittu, che si prodigava a sostegno della
cementificazione, mettendo in
evidenza che tutto era regolare lasciava letteralmente senza parole il
pubblico presente in sala formato da cittadini che quotidianamente convivono
con le rigide regole imposte per le loro abitazioni.
Dai banchi dell’opposizione il gruppo
Montella con Massimiliano Guccini e il gruppo Orgoglio Isolano, con Claudio
Tollis, lasciati a baluardo per vigilare sul comportamento della maggioranza,
hanno cercato di convincere fino all'ultimo i presenti di non infrangere quello
che i maddalenini consideravano da sempre il confine sacro della
inedificabilità, che nessuna amministrazione nella storia dell’arcipelago ,nessuna
giunta si era mai sognata di mettere in discussione. <<Dopo aver
distrutto l’economia dell’Isola la maggioranza comincia ora a violentare
prepotentemente il territorio. La bellezza del nostro arcipelago è l’ultima
risorsa che abbiamo. La tutela delle isole minori è nel nostro DNA- ha
dichiarato Guccini, -quel voto favorevole è stato uno sgarbo verso i
maddalenini e verso le generazioni future.>> Mentre per Tollis si è trattato
di un golpe politico,esercitato
da 8 membri della maggioranza che sprezzanti del rispetto verso gli altri ,
hanno volutamente transigere , anche se a loro giudizio tutto era regolare,
alla regola che le isole non vanno toccate
, manco col solo pensiero . I consiglieri ribelli della giunta del sindaco Comiti cercano di celare gli effetti della spaccatura netta tentando di intravedere responsabilità nelle opposizioni, quando sarebbe stato sufficiente che avessero lasciato anch'essi l'aula, come richiedeva la minoranza, per impedire il misfatto. Ma così non è stato e più d'uno ha gridato all'inciucio per consentire ai colleghi di maggioranza di avere il numero legale. Una spaccatura netta i cui veri effetti si vedranno a breve, quando i componenti della maggioranza dovranno dar conto se le distanze fossero vere o strumentali. Si attendono anche i commenti del Pd isolano sul comportamento dei propri consiglieri di maggioranza, straordinariamente a difesa del mattone. Peone
o