mercoledì 27 marzo 2013

Prende il via in Gallura la prima edizione dello screening del colon retto

 


 

Nei prossimi due anni saranno 42.544 i galluresi che verranno invitati a sottoporsi all’esame

 – Prende il via in Gallura il primo round dello screening del colon retto: nei prossimi due anni saranno 42.544 i galluresi che verranno invitati a ritirare il kit per l'esame del sangue occulto nelle feci. Con la lettera d’invito sarà possibile ritirare nella propria farmacia di fiducia il Kit che poi dovrà esser riconsegnato nel poliambulatorio più vicino alla propria abitazione. Il risultato dell'esame, se negativo, verrà spedito a casa, altrimenti la persona verrà invitata ad eseguire ulteriori accertamenti.

 Da alcune settimane il Centro Screening della Asl di Olbia ha inviato alla “popolazione target”, maschi e femmine tra i 50 e 69 anni, le lettere, invitando i Galluresi a ritirare il kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci: nella comunicazione inviata alla popolazione sono contenute le modalità di ritiro del Kit e della riconsegna del campione.
Nella sua prima edizione lo screening del colon retto, che vede l’attiva partecipazione del Servizio di Igiene e sanità pubblica, dei reparti di Oncologia, del Laboratorio analisi, della Chirurgia, dell’Anestesia e Anatomia Patologica, ma anche dei Medici di Medicina Generale e delle Farmacie territoriali aderenti a FederFarma, punta alla diagnosi precoce del tumore.

“E' ormai nota l’efficacia dello screening. Nelle Regioni in cui questi vengono portati avanti con costanza, nella popolazione si registrano, a 5 anni dalla diagnosi, oltre cinque punti percentuali in più di sopravvivenza e 5 punti percentuali di mortalità in meno nei confronti di quei pazienti che invece vivono in Regioni in cui non si effettua lo screening”, spiega il direttore del Servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl di Olbia, Tonino Saba.
In questa fase è fondamentale il ruolo del medico di medicina generale, che “aderendo all'idea di prevenzione ne favorisce e motiva l'accesso”, aggiunge Saba.
“Con l’adesione allo screening è possibile puntare ad una diagnosi precoce del carcinoma; percorso che consente al paziente di sottoporsi a minori e meno complessi trattamenti medico-chirurgici, con conseguente riduzione della sofferenza personale e dei propri familiari; a questo deve inoltre sommarsi una minore spesa a carico del servizio sanitario”, spiega Maria Piga, responsabile del Centro Screening della Asl di Olbia.

 Dai dati forniti dal Servizio di Igiene Pubblica della Asl di Olbia risulta che nella Provincia di Olbia Tempio, dal 1992 ad oggi, sono stati diagnosticati annualmente circa cinquanta nuovi casi di cancro al colon retto. L’età maggiormente colpita è quella che va dai 50 ai 69 anni. Di questi nuovi casi ne sopravvivono, a cinque anni dalla diagnosi, meno del 50%.

“Nell'arco di cinque anni, attraverso il monitoraggio dei casi risultati positivi allo screening, vorremo registrare nella nostra popolazione una precoce presa in carico del paziente da parte delle strutture sanitarie e l’incremento della sopravvivenza a tre - cinque anni” conclude Saba.


Per ulteriori informazione è possibile contattare la segreteria del centro screening della Asl di Olbia, componendo il numero verde gratuito 800 283333, dal lunedì al venerdì, dalle 09.00 alle12.00.

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