Gallura generosa: in 8 anni e mezzo
nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Olbia sono stati eseguiti 16
espianti multi organo che hanno migliorato la vita di molte persone. Un lavoro
di squadra che vede coinvolti operatori sanitari, i volontari, le scuole e le
istituzioni in un importante lavoro di sensibilizzazione che ogni anno consente
di salvare molte vite umane.
Un uomo di 71 anni originario
dell’Aquila ma da anni residente a San Teodoro, ricoverato da alcuni giorni nel
reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, ieri a causa
di una emorragia celebrale ha cessato di vivere: la famiglia, a cui va un
sentito ringraziamento da parte dell’Azienda, ha consentito alla donazione degli
organi, prelevati all’alba di oggi da un’equipe dell’ospedale di Roma, Torvergata, con la collaborazione dello staff del reparto di
Rianimazione dell’ospedale di Olbia.Ieri mattina, intorno alle 08.00, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale olbiese, ha preso il via la fase di Osservazione per verificare lo stato di morte celebrale di uomo: l’accertamento della morte si basa sulla verifica, per almeno 6 ore consecutive, della contemporanea assenza dello stato di coscienza, di tutti i riflessi che coinvolgono l’encefalo, dell’attività respiratoria spontanea, dell’attività elettrica cerebrale.
Solo in seguito al periodo di Osservazione, terminato alle 14.00 di ieri, sono state avviate le procedere per la donazione degli organi. “Non essendovi in Sardegna dei “riceventi” adatti il Centro Trapianti regionale ha esteso la ricerca a livello nazionale”, spiega Franco Pala, primario del reparto di Rianimazione del Giovanni Paolo II di Olbia. “Questa mattina alle 06.30 lo staff della Rianimazione di Olbia e un’equipe romana di Tor Vergata hanno provveduto al prelievo degli organi che verranno destinati ad un paziente di Roma (il fegato) e due di Palermo (i reni)”.
I familiari, a cui va un sentito ringraziamento da parte di tutta l’Azienda Sanitaria per la sofferta decisione, hanno deciso di donare gli organi che consentiranno di salvare 3 persone.
Un gesto di grande generosità che dimostra come sia diffusa in Gallura la consapevolezza che a fronte di una vita che si spegne, da qualche altra parte si possono accendere tante speranze.
Dall’agosto 2004, col primo intervento, a tutto il 2008 sono stati eseguiti sei interventi di prelievo multi-organi; Nel biennio 2009 – 2010 sono stati 5 i prelievi multi organo; Nel biennio 2011 – 2012 sono stati 3 i prelievi multi organo; In questi tre mesi del 2013 sono stati già 2 i prelievi multi organo.
I Galluresi dimostrano di essere generosi e di aver capito l’importanza del donare: grazie alla collaborazione con l’Aido e all’inserimento dell’azienda a livello regionale e interregionale della Rete nazionale trapianti e alla costante opera di sensibilizzazione che viene fatta sul territorio, nella nostra Azienda abbiamo ricevuto solo un rifiuto da parte dei familiari e in questi otto anni e mezzo di attività siamo stati in grado di esportare organi che hanno salvato tante vite umane”, spiega Franco Pala, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione del Giovanni Paolo II di Olbia.
In Italia il numero delle donazioni negli ultimi dieci anni è cresciuto molto: grazie alla legge 578/93, sull’accertamento della morte cerebrale, e alla 91/99, per la riorganizzazione del sistema trapianti italiano, è stato possibile modificare il sistema Italiano dei trapianti e consentire lo sviluppo di un nuovo modello organizzativo.
A livello nazionale per il trapianto di fegato si ha un tempo medio di attesa di 21 mesi, con una percentuale di mortalità in lista che sfiora il 6%; per il trapianto di cuore si sale a 28 mesi, con una percentuale di mortalità in lista superiore al 10%; l’attesa aumenta ulteriormente per il trapianto di rene che supera i 36 mesi, con una percentuale di mortalità in lista d’attesa dell’1,4%.
La volontà del donare nasce dalla consapevolezza che la donazione è un atto di responsabilità sociale: infatti da una vita che si spegne sono tante le speranze che possono riaccendersi.
Negli anni, anche nella Asl di Olbia, si stanno cercando di ridurre, soprattutto con una corretta e maggiore informazione, le opposizioni al prelievo che in Italia raggiungono la percentuale media che supera il 30%: solo riducendo questa percentuale è possibile aumentare il numero di espianti e, di conseguenza, ridurre i tempi d’attesa delle donazioni e salvare un numero maggiore di vite.
“Si rimane sempre impressionati davanti alla generosità delle famiglie che vengono colpite da gravi lutti: spesso i familiari, anche se addolorati dalla perdita, con lucidità danno il consenso per la donazione degli organi, un gesto di solidarietà che consente ad altre persone di continuare a vivere. Sulla base della popolazione residente in Gallura il nostro ospedale dovrebbe registrare una media di 1,5 donazioni l’anno: ringraziamo di cuore i cittadini che nonostante il dolore acconsentono al prelievo degli organi, è questo un gesto di immensa generosità”, conclude Pala.