Alla
chiusura del Club Med avvenuta nel 2006
e che dava lavoro a centinaia di giovani , quest’anno si aggiunge anche la
chiusura della Valtur , i cui commissari hanno restituito il bene alla società
e pertanto per quest’anno non è
possibile organizzare il tutto in vista
della imminente stagione. Lo ha dichiarato
alla stampa il consigliere di opposizione Pier Franco Zanchetta aggiungendo << che la stagione
turistica è già iniziata e qui a La Maddalena
non si vede e si fa niente e noi non abbiamo altro da fare che sperare
nella provvidenza , ma chi vive sperando , si sa come muore >>
Un altro
duro colpo per l’economia isolana che dopo lo scippo del G8 e non solo, si trova ora a dover verificare
la chiusura dell’altra società della Valtur , con la perdita di altri posti di lavoro che aggiunti a quelli mancanti
dell’ex arsenale ed ex ospedale ,portano l’isola all’impoverimento generale dei
posti di lavoro .Quest’anno , quindi
,ancora sofferenza con la speranza
che qualcosa cambi . Cosa però difficile , una volta
che la situazione del Club Med , non
sembra cambiare come afferma Luca
Montella che aggiunge <<un'
amministrazione sensata con a disposizione un territorio come il nostro non può
stare a sognare l'arrivo del salvatore della patria di turno che porta nelle
bisacce solo alberghi a 5 stelle che difficilmente verranno edificati se non a
scapito di ambienti unici. Sarebbe stato più opportuno indirizzare questi
sognatori al recupero, al restauro ed alla riconversione delle strutture
esistenti, batterie militari comprese. Ma mentre qualcuno sogna ,l'isola muore
e sembrano non accorgersene. Noi miriamo- riprende Montella - alla inversione
di marcia. Dopo tre anni di un profondo sonno amministrativo crediamo sia
giunto il momento di far capire che hanno perso solo tempo. Non occorrono altri
due anni per capire che si deve, ripeto si deve, far mettere a reddito le
potenzialità che offre l'ambiente, senza distruggerlo con il comune
protagonista, anziché spettatore. Nei periodi di crisi non si può tollerare che
strutture restino chiuse, soprattutto quando l'offerta e la richiesta ci sono
in settori del turismo che non subiscono perdite. Il concetto turistico del
vecchio Club Med sarebbe ancora attuale ed io preferisco l'uovo oggi ad una
gallina che non verrà nè domani, né mai. >>Nel frattempo, dal 2006 é
calato il sipario silenzioso su dipendenti, commercianti ed operatori isolani
di cui si sono dimenticati. I lavori del G8 insegnano. Lascino fare agli altri .Dal
canto suo Pier Franco Zanchetta la pensa
cosi << il sito del Club Med compreso nel patrimonio regionale che è
immenso nell’isola ,penso debba transitare al patrimonio del
comune non perché lo si debba tenere incolto e abbandonato , ma perché
rappresenta una occasione ed opportunità
di lavoro, ma non solo questo , anche ex arsenale , ospedale ,Punta Rossa ed
altri terreni e manufatti di estrema importanza . Temo i populismi ed i falsi ,
quando si dice che Caprera ed il sito del Med , debba passare al comune per
rifare un campeggio . Credo si , che debba passare al comune che però deve
avere la forza e la capacità di gestire
insieme al Med nei confronti della regione un progetto di sviluppo.
Sono favorevole affinchè li ,si faccia una struttura cosi come era
stata pensata . Non possiamo permetterci di vederla sempre chiusa ed in
abbandono .- Basti pensare a quanti posti
di lavoro dava .Si tratta di rivedere con chi vuol
fare l’investimento che cosa ne
vuol fare seriamente in termini di occupazione e formazione del personale e
quindi fare un accordo forte
con il comune ed anche con la
regione che deve avere il ruolo di governo del territorio , ma non può lasciare
abbandonato il suo patrimonio come sta
facendo .>>Peone