martedì 7 maggio 2013

Al Club Med ancora chiuso si aggiunge quest'anno anche la Valtur


 

 Alla chiusura  del Club Med avvenuta nel 2006 e che dava lavoro a centinaia di giovani , quest’anno si aggiunge anche la chiusura della Valtur , i cui commissari hanno restituito il bene alla società e pertanto per quest’anno  non è possibile organizzare il tutto in vista  della imminente stagione. Lo ha  dichiarato alla stampa il consigliere di opposizione Pier Franco Zanchetta  aggiungendo << che la stagione turistica è già iniziata e qui a La Maddalena  non si vede e si fa niente e noi non abbiamo altro da fare che sperare nella provvidenza , ma chi vive sperando , si sa come muore >>
Un altro duro colpo per l’economia isolana che dopo lo scippo del G8  e non solo, si trova ora a dover verificare la chiusura dell’altra società della Valtur , con la perdita  di altri posti  di lavoro che aggiunti a quelli mancanti dell’ex arsenale ed ex ospedale ,portano l’isola all’impoverimento generale dei posti  di lavoro .Quest’anno , quindi ,ancora sofferenza con la speranza  che  qualcosa  cambi . Cosa però difficile , una volta che   la situazione del Club Med , non sembra  cambiare come afferma Luca Montella che aggiunge <<un' amministrazione sensata con a disposizione un territorio come il nostro non può stare a sognare l'arrivo del salvatore della patria di turno che porta nelle bisacce solo alberghi a 5 stelle che difficilmente verranno edificati se non a scapito di ambienti unici. Sarebbe stato più opportuno indirizzare questi sognatori al recupero, al restauro ed alla riconversione delle strutture esistenti, batterie militari comprese. Ma mentre qualcuno sogna ,l'isola muore e sembrano non accorgersene. Noi miriamo- riprende Montella - alla inversione di marcia. Dopo tre anni di un profondo sonno amministrativo crediamo sia giunto il momento di far capire che hanno perso solo tempo. Non occorrono altri due anni per capire che si deve, ripeto si deve, far mettere a reddito le potenzialità che offre l'ambiente, senza distruggerlo con il comune protagonista, anziché spettatore. Nei periodi di crisi non si può tollerare che strutture restino chiuse, soprattutto quando l'offerta e la richiesta ci sono in settori del turismo che non subiscono perdite. Il concetto turistico del vecchio Club Med sarebbe ancora attuale ed io preferisco l'uovo oggi ad una gallina che non verrà nè domani, né mai. >>Nel frattempo, dal 2006 é calato il sipario silenzioso su dipendenti, commercianti ed operatori isolani di cui si sono dimenticati. I lavori del G8 insegnano. Lascino fare agli altri .Dal canto  suo Pier Franco Zanchetta la pensa cosi << il sito del Club Med compreso nel patrimonio regionale che è immenso nell’isola ,penso  debba transitare al patrimonio del comune non perché lo si debba tenere incolto e abbandonato , ma perché rappresenta  una occasione ed opportunità di lavoro, ma non solo questo , anche ex arsenale , ospedale ,Punta Rossa ed altri terreni e manufatti di estrema importanza . Temo i populismi ed i falsi , quando si dice che Caprera ed il sito del Med , debba passare al comune per rifare un campeggio . Credo si , che debba passare al comune che però deve avere la forza  e la capacità di gestire insieme al Med nei confronti della regione un progetto di sviluppo.
Sono  favorevole affinchè  li ,si faccia una struttura cosi come era stata pensata . Non possiamo permetterci di vederla sempre chiusa ed in abbandono .- Basti   pensare a  quanti posti  di lavoro dava .Si tratta  di   rivedere con   chi vuol  fare  l’investimento che cosa ne vuol fare seriamente in termini di occupazione e formazione del personale e quindi fare  un accordo  forte  con il comune ed anche  con la regione che deve avere il ruolo di governo del territorio , ma non può lasciare abbandonato  il suo patrimonio come sta facendo .>>Peone 

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