<<Appare
ormai del tutto irrazionale l’insieme di disarmonie che tutt’ora avvolge
l’edificio che dovrebbe ospitare il teatro
lirico maddalenino.>
Lo
denuncia il gruppo socio politico cristiano che fa un esame dettagliato delle
brutture che si vedono e che sono
venute fuori dopo i lavori eseguiti per trasformare un
edifici deca
dente
, in un teatro , se verrà terminato . L’esame è davvero minuzioso ed inizia
dalle mura esterne con archi a vista di granito grezzo sono che state rivestite di malta, mascherando in
malo modo l’originale aspetto; inoltre, la sopraelevazione dell’edificio,
necessaria strutturalmente per adeguare lo stesso agli standard ingegneristico-acustico
atti a un teatro lirico, ha causato un disastro dal punto di vista estetico e architettonico.
Il gruppo si chiede<<
Possibile
mai che nessun ente pubblico, preposto alla tutela di edifici storici, sia mai
intervenuto per valutarne progetto, esecuzione ed impatto ambientale?>>
Inoltre,
analizzando le vicissitudini economiche che da anni i teatri lirici sardi
affrontano, visti anche gli alti costi gestionali, fisiologici per strutture di
tale complessità, <<ci domandiamo su quali risorse finanziarie il futuro
teatro lirico potrà contare, considerato il reale bacino di utenza.
Mantenere
operativo un teatro per la musica lirica comporta tutta una serie di complessi
impianti audio, luci e video e la necessaria presenza di tecnici altamente
specializzati e costosi.>>
Nel
nostro piccolo territorio insiste già un anfiteatro ai Colmi, una struttura polivalente
nei giardini pubblici di Via Principe Amedeo , una sala di musica e
registrazione nell’ex ospedale Giuseppe Garibaldi (peraltro mai entrato in
funzione) e un teatro militare (il Primo Longobardo); quest’ultimo, previa
convenzione con la Marina Militare, potrebbe essere utilizzato dagli artisti
isolani a costi accessibili a tutti.Per il “Teatro
Lirico” sono stati spesi sin’ora 6
milioni di euro e i lavori, ancora
da terminare, non sono stati eseguiti a regola d’arte, considerate le gravi
infiltrazioni d’acqua dal tetto quando piove; nonostante tutto l’amministrazione
comunale ha prontamente provveduto ad acquistare comode e costosissime poltrone
a vantaggio dei futuri melomani che da mesi giacciono nei depositi delle ditte
fornitrici.
Il
Gruppo Socio Politico Cristiano ritiene pertanto <<necessario il cambio di destinazione
d’uso dell’intera struttura per finalità socio-assistenziali; vista la prossimità
dell’ospedale cittadino, in questo edificio si potrebbe spostare il reparto
della lungo degenza e tutte le ulteriori
attività non ospedalizzabili.>>Peone