Insorgono dopo la recente implementazione del
regolamento comunale disciplinante l’occupazione delle aree pubbliche , quelli
che eventualmente la richiedono e con una lettera indirizzata al sindaco fanno alcune
considerazioni in merito riguardante principalmente la “Zona A” in materia di
arredi delle suddette aree . In questi ultimi giorni, infatti , è stato notificato dagli agenti del corpo di
polizia urbana (con dovizia di particolari), agli esercizi commerciali del
centro storico, che entro la fine del mese di maggio in detta zona gli arredi dovranno
essere adeguati alle modifiche contenute nel regolamento votato durante il
consiglio comunale del 27 marzo scorso, ed in caso contrario saranno applicate
sanzioni di centinaia di euro al giorno. <<Nell’apprezzare la volontà della sua amministrazione –
è scritto nella nota - di voler uniformare e migliorare l’aspetto del centro storico di La Maddalena, dobbiamo registrare la mancata analisi degli
arredamenti già esistenti senza tenere conto di attrezzature in loco più che
decorose e, in qualche caso, più belle e meno pericolose di quelle
previste dallo stesso regolamento e che
peraltro in altre zone della città sono
autorizzate, zone in cui (intendiamo già subito fuori dal centro storico) pare di
trovarsi in un “far west” dei regolamenti.
>>Per questo motivo
segnalano che<<
esistono sedie e tavoli in plastica
molto più eleganti e decorosi di “sedie pieghevoli in struttura
metallica e legno a doghe” o di “sedie in ‘rattan o’ midollino sintetico”
autorizzate dal suddetto regolamento;sono presenti,
nella “Zona A” vasi e fioriere in
poliestere o polyethilene, peraltro previsti in altre “Zone” della città, che
appaiono più dignitose e sicure di quelle in terracotta spesso soggette ad atti
vandalici e danneggiamenti senza dolo da parte di automezzi (anche adibiti a
servizio pubblico).
Abbiamo registrato l’insensibilità,
nella stesura di detto regolamento, a considerare le spese già sostenute
dai commercianti e di quelle che dovrebbero essere affrontate in un momento in cui la crisi globale sta
strozzando tutte le attività: costi che darebbero, senza ombra di dubbio, il
colpo di grazia a chi sta lottando con le unghie e con i denti per non dover
forzatamente chiudere la propria attività per i debiti.>>Ci chiediamo perché si pretenda di sostituire gli elementi di arredo esterno, già dignitosi, in modo particolare in quelle vie del centro storico (Via XX Settembre, Corso Vittorio Emanuele, Via Niccolò Fabrizi, Piazza 23 febbraio,ecc), dove esistono “perenni” cantieri aperti .Ci chiediamo inoltre che senso abbia sostenere spese di migliaia di euro per nuove attrezzature (che sostituirebbero quelle esistenti più che decorose) da posizionare su suoli pubblici sconnessi ed accidentati dove tra una lastra e l’altra ci sono dislivelli di parecchi centimetri e buchi da cui, oltre che odori sgradevoli, escono scarafaggi e topi.
Certi della Sua comprensione siamo disponibili ad un incontro per trovare una soluzione comune che permetta alle attività commerciali del centro storico di sopravvivere ed affrontare la stagione estiva con maggiore serenità pur nel rispetto del decoro urbano.Peone