sabato 18 maggio 2013

Insorgono i commercianti


 

Insorgono  dopo la recente implementazione del regolamento comunale disciplinante l’occupazione delle aree pubbliche , quelli che eventualmente la richiedono e con una lettera  indirizzata al sindaco fanno alcune considerazioni in merito riguardante  principalmente la “Zona A” in materia di arredi delle suddette aree . In questi ultimi giorni, infatti ,  è stato notificato dagli agenti del corpo di polizia urbana (con dovizia di particolari), agli esercizi commerciali del centro storico, che entro la fine del mese di maggio in detta zona gli arredi dovranno essere adeguati alle modifiche contenute nel regolamento votato durante il consiglio comunale del 27 marzo scorso, ed in caso contrario saranno applicate sanzioni di centinaia di euro al giorno. <<Nell’apprezzare la volontà della sua amministrazione – è scritto nella nota - di voler uniformare e migliorare l’aspetto del centro storico  di La Maddalena,  dobbiamo registrare la mancata analisi degli arredamenti già esistenti senza tenere conto di attrezzature in loco più che decorose e, in qualche caso, più belle e meno pericolose di quelle previste  dallo stesso regolamento e che peraltro  in altre zone della città sono autorizzate, zone in cui  (intendiamo già  subito fuori dal centro storico) pare di trovarsi in un “far west” dei regolamenti.  >>Per questo  motivo segnalano che<< esistono sedie  e tavoli in plastica molto più eleganti e decorosi di “sedie pieghevoli in struttura metallica e legno a doghe” o di “sedie in ‘rattan o’ midollino sintetico autorizzate dal suddetto regolamento;sono presenti, nella “Zona A”  vasi e fioriere in poliestere o polyethilene, peraltro previsti in altre “Zone” della città, che appaiono più dignitose e sicure di quelle in terracotta spesso soggette ad atti vandalici e danneggiamenti senza dolo da parte di automezzi (anche adibiti a servizio pubblico).
 Abbiamo registrato l’insensibilità, nella stesura di detto regolamento, a considerare le spese già sostenute dai commercianti e di quelle che dovrebbero essere affrontate  in un momento in cui la crisi globale sta strozzando tutte le attività: costi che darebbero, senza ombra di dubbio, il colpo di grazia a chi sta lottando con le unghie e con i denti per non dover forzatamente chiudere la propria attività per i debiti.>>
Ci chiediamo perché si pretenda di sostituire gli elementi di arredo esterno, già dignitosi, in modo particolare in quelle vie del centro storico (Via XX Settembre, Corso Vittorio Emanuele, Via Niccolò Fabrizi, Piazza 23 febbraio,ecc), dove esistono “perenni” cantieri aperti .Ci chiediamo inoltre che senso abbia sostenere spese di migliaia di euro per nuove attrezzature (che sostituirebbero quelle esistenti più che decorose) da posizionare su suoli pubblici sconnessi ed accidentati dove tra una lastra e l’altra ci sono dislivelli di parecchi centimetri e buchi da cui, oltre che odori sgradevoli,  escono scarafaggi e topi.
  Certi della Sua comprensione siamo disponibili ad un incontro per trovare una soluzione comune che permetta alle attività commerciali del centro storico di sopravvivere ed affrontare la stagione estiva con maggiore serenità pur nel rispetto del decoro urbano.Peone

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