giovedì 6 dicembre 2012

SANTA BARBARA 2012 DISCORSO DEL COMANDANTE GABRINI

Desidero innanzitutto rinnovare il mio saluto a Sua Eccellenza Monsignor Sebastiano SANGUINETTI,
Vescovo della diocesi di Tempio Ampurias, e ringraziarlo della sua autorevole presenza che ci onora
profondamente e per aver accettato il nostro invito a festeggiare, con la famiglia della Marina Militare, la
nostra Santa Patrona.
Rivolgo un cordiale saluto alle Autorità Civili, Religiose e Militari che anche in questa celebrazione ci
sono vicine per rinnovarci il loro affetto.
Porgo il mio deferente saluto ai Rappresentanti dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e delle
Associazioni Combattentistiche e d’Arma.
Un saluto particolarmente affettuoso ai rappresentanti dell’Arma del Genio, dell’Artiglieria e dei Vigili
del Fuoco, che condividono con noi marinai la devozione per Santa Barbara di Nicomedia.
Rivolgo infine un cordiale saluto ai cittadini di La Maddalena; la Marina Militare è parte integrante della
storia, dell’economia e del tessuto sociale dell’isola, e credo di poter affermare che, per tale ragione,
anche i suoi abitanti oggi si sentano, e a buon diritto, in festa.
A tutti gli intervenuti va il mio ringraziamento per aver voluto essere presenti, per celebrare con noi la
festività di Santa Barbara di Nicomedia, Patrona della Marina Militare.
La tradizionale ricorrenza di Santa Barbara mi offre la lieta opportunità di rivolgere a tutti gli ufficiali, i
sottufficiali e i marinai, a tutto il personale civile, a tutti coloro che non sono più in servizio ed ai
rispettivi familiari i miei più sinceri auguri.
S. Barbara nacque nel III secolo dopo cristo a Nicomedia in Asia Minore e trascorse la sua vita in
Toscana. Figlia di Dioscuro, nobile cortigiano assertore del paganesimo, scelse una vita umile al servizio
di Dio, rifiutando quella di corte.
Convertitasi al cristianesimo, fu per questo denunciata dal padre al magistrato romano, che la condannò
ad essere bruciata viva. Tuttavia, una volta sul rogo, le fiamme del fuoco si spensero al contatto con il suo
corpo senza riuscire ad avere alcun effetto su di lei; condannata allora alla decapitazione, fu giustiziata il
4 dicembre dell'anno 306; contemporaneamente alla sua morte un fulmine discese però dal cielo e bruciò
completamente il crudele padre.
Divenuta la Patrona degli addetti agli esplosivi, dei minatori, dei geologi e degli architetti, in allusione
alla leggenda circa la sua morte e la fine del padre, è pure invocata contro il fuoco, i fulmini e la morte
improvvisa.
Molto invocata dai militari, dal 4 dicembre 1951 è divenuta infine anche la patrona della Marina Militare,
delle armi di Artiglieria e Genio ed infine dei Vigili del Fuoco ed oggi, in questo prestigioso ambito, mi
preme sottolineare come la ricorrenza costituisca l’occasione per consolidare e rinnovare nel tempo i
nostri valori e le nostre tradizioni.
Tante sono le similitudini che rapportano la vita della Santa ai nostri giorni, al nostro quotidiano, al nostro
essere uomini e donne, alla nostra scelta di essere marinai. Uomini e donne che fanno parte di una realtà
difficile….. difficile da comprendere, a volte difficile da vivere.
E’ bello pensare che oggi, ovunque si trovino, i marinai italiani stanno festeggiando la propria Patrona,
così come stiamo facendo noi: a Roma, naturalmente, ma anche a Cagliari, Venezia e a Taranto, a La
Spezia, a Brindisi, ad Ancona e ad Augusta, nelle 279 sedi del Corpo delle Capitanerie di Porto presenti
sul territorio nazionale, e all’estero, nei teatri d’operazione (nei contingenti nazionali schierati in
Afghanistan e Sinai), presso le rappresentanze diplomatiche, nei comandi alleati e, naturalmente, sulle
unità navali che operano in mare sia in ambito nazionale che alleato (Nato ed Europeo) nelle attività di
controllo dei flussi migratori e vigilanza pesca, salvaguardia della vita umana in mare e contrasto al
terrorismo e alla criminalità organizzata.
Ovunque ci sia un marinaio oggi è un giorno di festa, festa che coinvolge anche i gruppi
dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, e si estende alle nostre famiglie, che ci sostengono e
condividono le difficoltà tipiche della nostra professione e che oggi insieme a noi si stringono intorno alla
nobile figura di Santa Barbara.
Per la grande famiglia marinara è certamente un momento di festosa aggregazione, ma soprattutto di
deferente raccoglimento in rispettoso ricordo di quanti, nel corso della lunga e gloriosa storia della
Marina, hanno sacrificato la vita, in nome del servizio e della patria.
In questi tempi difficili e carichi di tensioni, nei quali alle ansie generate dalle problematiche a carattere
internazionale si sommano le incertezze sul futuro dell’economia, il loro esempio di integrità e dedizione
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al dovere deve costituire il saldo riferimento del nostro operare, in linea con le nostre antiche e gloriose
tradizioni e coi nostri valori identitari.
Ma i Marinai, in ogni epoca, hanno dato prova di saper trovare dentro di sé energie e motivazioni; e la
forza morale del suo personale ha sempre rappresentato e rappresenta tutt’oggi la risorsa primaria della
Marina, il vero moltiplicatore di potenza della nostra Organizzazione, ciò da cui derivano i successi che
da più parti Le vengono riconosciuti.
E’ questo il senso più profondo del nostro ritrovarci, questo il messaggio ultimo che la festività odierna ci
porta.
Con questi sentimenti auguro a tutti di trascorrere una serena Santa Barbara.
Ed infine, ma non per importanza, colgo l’occasione per ricordare e dedicare questa nostra giornata ai due
nostri colleghi Massimiliano LATORRE e Salvatore GIRONE a cui ci stringiamo sempre di più e che
attendiamo presto il loro ritorno nel nostro Paese.
Che la Santa Patrona vegli sempre su tutti noi e sia propizia per il futuro della Marina Militare e di tutti i
marinai, in servizio e in congedo.






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