La storia di ripete e ancora una
volta Davide (un utente di La Maddalena) ha battuto Golia (ABBANOA S.p.a.).
È avvenuto, infatti,
che, con decreto emesso "inaudita
altera parte" in data 14.10.2014 in accoglimento del ricorso d'urgenza
proposto dall'Avv. Aldo Kersevan, il Tribunale di Tempio Pausania, nella
persona del G.U. Dott.ssa Paola FERRARI BRAVO, ha disposto l'immediato
ripristino dell'erogazione dell'acqua alla abitazione di un cittadino di La
Maddalena, A.I., il quale aveva lamentato l'illegittimità dell'interruzione
della fornitura operata da ABBANOA S.p.a. il giorno 8.10.2014 in conseguenza
del mancato pagamento di una fattura peraltro mai ricevuta dal diretto
interessato.
Nel predetto
provvedimento, il Giudice, nel premettere che "è documentalmente dimostrato che ABBANOA S.p.a. abbia provveduto a
fatturare in un'unica soluzione cinque annualità di consumi (2006 – 2010) e che
detta fattura del non trascurabile importo di € 8.227,44 è l'unica posta a
fondamento dello slaccio", ha ritenuto sussistente il "fumus boni iuris non potendo ABBANOA S.p.a. addebitare all'utente le conseguenze del suo
stesso inadempimento".
Inadempimento, per la verità, plurimo, visto che, come denunciato e
documentato dal ricorrente, malgrado le sue reiterate formali contestazioni
rimaste sistematicamente prive di riscontro da parte del gestore del servizio
idrico isolano, per tutto il quinquennio suddetto, come per gli anni
successivi, ABBANOA S.p.a., in palese dispregio della normativa vigente, ha
continuato, tra l'altro, a somministrare acqua accertatamente non potabile
pretendendone il pagamento a prezzo pieno, anziché in misura ridotta al 50% ex
delibera C.I.P. n° 26/75, anche per periodi già coperti dalla prescrizione,
nonché ad omettere di procedere alle letture del contatore e alla emissione
delle relative fatture con la
periodicità prevista nel Regolamento e nella Carta S.I.I.
A questo punto v'è
solo da auspicare che il Comune di La Maddalena assuma finalmente una precisa
posizione nei confronti di ABBANOA S.p.a. a salvaguardia dei propri cittadini, associandosi
a tutte quelle iniziative già da tempo intraprese dagli altri Comuni dell'Alta
Gallura e dal resto della Sardegna, per evitare che in futuro possano ripetersi
analoghi ingiustificati incresciosi episodi di slaccio delle utenze idriche,
con intuibili gravissimi disagi e pregiudizi per le famiglie coinvolte.