sabato 28 marzo 2015

“Piano di riorganizzazione dei servizi sanitari”: la Asl di Olbia avvia il confronto col territorio




 – Si è svolta oggi a Olbia, nella sede della Direzione dell’Azienda sanitaria, la prima riunione della Conferenza territoriale socio sanitaria (l’organismo istituito dalla Legge regionale 23/2014). I manager della Asl di Olbia, così come previsto dalla normativa, hanno illustrato ai venti sindaci presenti i punti cardine della proposta del “Piano di riorganizzazione e di riqualificazione dei servizi sanitari della Asl di Olbia”: “Quello odierno è un primo momento di dialogo con gli amministratori, al quale seguiranno, così come richiesto dagli stessi sindaci, ulteriori momenti di confronto”, ha detto il Commissario della Asl di Olbia, Paolo Tecleme.
Il faro ispiratore del piano di riorganizzazione – ha detto il manager, accompagnato dal Direttore Amministrativo, David Harris, e da quello Sanitario, Salvatore Ortu  – è il concetto di appropriatezza: da una parte “professionale”, nel senso che il cittadino ha il diritto di ricevere il trattamento giusto, nel momento giusto e per la giusta durata; dall’altra “organizzativa”, in quanto devono esser garantite le cure nell’ambiente più idoneo e dal professionista più indicato. In quest’ottica, è la “complessità” e il “grado di rischio” che devono determinare il luogo del trattamento. Laddove possibile, quindi, dovrà esser l’equipe specializzata a spostarsi per effettuare la propria attività nel luogo più idoneo e appropriato per il caso specifico, prediligendo il domicilio del paziente, così come già avviene per i pazienti oncologi. Allo stesso tempo, la crescente complessità o il grado di rischio della prestazione, implicano invece lo spostamento del paziente in strutture di crescente specializzazione medico/chirurgica, dotate di strumenti di elevata complessità tecnologica”.

Il piano illustrato oggi ai primi cittadini si prefigge di potenziare l’Assistenza Territoriale, con particolare attenzione all’integrazione ospedale/territorio (con il potenziamento delle Cure Domiciliari Integrate e di quelle altre forme alternative al ricovero), andando ad incrementare i ricoveri in regime diurno e le attività ambulatoriali e territoriali, e a ridurre i ricoveri in regime ordinario; riorganizzando la rete ospedaliera allo scopo di adeguarla alle reali esigenze dei cittadini, garantendo maggiore appropriatezza e qualità degli interventi e dei percorsi diagnostici terapeutici. “Si tratta quindi di attivare un Modello di servizi dinamico e flessibile, e di un’assistenza che vuole facilitare l’accesso ai servizi sanitari e valorizzare le specificità di ogni struttura nonché delle professionalità degli operatori mettendole a disposizione dell’intero territorio”, ha spiegato Tecleme ai sindaci.
 Così come previsto dalla Legge 23/2014, il Piano prevede l’istituzione di un Presidio ospedaliero unico di area omogenea, composto degli stabilimenti Paolo Merlo (La Maddalena), Giovanni Paolo II (Olbia) e Paolo Dettori (Tempio), i cui servizi verranno organizzati sulla base delle diverse tipologie di flusso dei pazienti per orientarli verso la miglior tipologia di servizio.
In questa riorganizzazione è prevista la costituzione:
-          degli Ospedali di comunità, i quali prevedono un modulo assistenziale di 15-20 posti letto a gestione infermieristica, con assistenza medica assicurata dai medici di medicina generale, dai pediatri di libera scelta e da altri medici dipendenti o convenzionati (tra cui i medici di continuità assistenziale);
-          delle Case della salute, che andranno ad accogliere in un unico spazio l’offerta extraospedaliera del servizio sanitario, e sono integrate con il servizio sociale. Possono prevedere forme associative di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta, localizzate nelle sedi dei poliambulatori territoriali o negli Ospedali di comunità.

La Conferenza territoriale socio sanitaria ha deciso di riunirsi subito dopo le festività pasquali per proseguire il dialogo sul tema della riorganizzazione dell’offerta sanitaria nel Nord Sardegna e per procedere a nominare il suo Presidente. 

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