lunedì 16 ottobre 2017

mantellamento dei Tribunali. Vargiu (Riformatori): La Giustizia tenga conto della insularità sarda!

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“Anche l’ultima riforma nazionale dei Tribunali fallimentari, appena approvata dal Senato, purtroppo persegue un’attività di centralizzazione delle funzioni che appare insostenibile in Sardegna, dove tutti i Tribunali operano già oggi con carenza di risorse tecnologiche e di personale che rendono difficilissima l’amministrazione della Giustizia”.
Lo denuncia il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, che ha rivolto un’interrogazione urgente al Ministro delle Giustizia Orlando perché vengano emanati provvedimenti attuativi di dettaglio che tengano conto delle speciali criticità della Sardegna.
“La Sardegna –prosegue Vargiu- sconta gli svantaggi della insularità, aggravati dalla dispersione della popolazione e dalla drammatica insufficienza dei trasporti locali: smantellare le Procure, cancellare gli Uffici dei Giudici di Pace e ora le funzioni fallimentari decentrate non significa soltanto complicare il lavoro di tutti gli operatori di giustizia, ma soprattutto significa allontanare i presidi della Giustizia dai territori, facendo un gravissimo danno alla cultura della legalità”.
“Non chiediamo privilegi o trattamenti di vantaggio per la Sardegna –conclude Pierpaolo Vargiu_ ma semplicemente la difesa dei presidi territoriali di Giustizia che, con la loro attività,  testimonino la volontà dello Stato di esercitare le sue funzioni fondamentali, scoraggiando qualsiasi illegalità e garantendo la certezza del diritto a qualsiasi cittadino sardo, esattamente come è garantita nel resto d’Italia”

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

I sottoscritti deputati Pierpaolo Vargiu e Salvatore Matarrese, considerato che

I D.Lgs. 155 e 156 del 7 settembre 2012 hanno disegnato la riforma delle circoscrizioni territoriali degli uffici giudiziari, che rivisita l'organizzazione dei Tribunali e delle Procure della Repubblica (d.lgs 155) e degli Uffici del Giudice di pace (d.lgs. 156), definita con l'obiettivo di ridurre le spese e migliorare l'efficienza del sistema giudiziario italiano;

Tale riforma è andata a regime il 13.09.2013, manifestando immediatamente alcune criticità, che sono state successivamente in parte corrette tramite il D.lgs 14 del 19.02.2014;

È oggi in corso nel mondo della Giustizia il dibattito sulla soppressione dei Tribunali dei Minori (le cui funzioni verrebbero prese in carico da sezioni specializzate dei Tribunali ordinari) in ossequio ad un'idea di accentramento delle attività che trova ulteriore conforto nel percorso parlamentare del DDL 2681 di riforma delle procedure fallimentari;

Anche nel caso del DDL 2681, appena approvato dal Senato, la scelta è quella di trasferire tutte le competenze di merito all'Ufficio giudiziario distrettuale (o al Tribunale delle Imprese), eliminando qualsiasi funzione decentrata;

L'azione di centralizzazione delle funzioni giudiziarie, che obbedirebbe ancora una volta ad esigenze di risparmio e di razionalizzazione, è stata fortemente contestata dalle professioni forensi che, oltre a segnalare il forte disagio degli operatori, denunciano il rischio dell'ulteriore ingorgo delle sedi giudiziarie maggiori, già oggi in forte sofferenza per le importanti carenze di organico e la grande mole di lavoro;

Lo smantellamento dei Tribunali cosiddetti minori ha poi significative ricadute negative sul complessivo "sistema della legalità" perché riduce la percezione della presenza dei presidi di giustizia sul territorio e desertifica le funzioni a sostegno della cultura della legalità;

Il potenziale danno alla rete di garanzia e tutela territoriale della legalità e della efficienza degli strumenti di giustizia appare ancora più drammatico in regioni, come la Sardegna, con grande estensione territoriale e forte rarefazione della densità della popolazione che, anche per effetto della condizione di insularità, hanno la necessità di garantire piena autosufficienza alla propria amministrazione di giustizia;

In Sardegna, l'efficienza della attuale rete dei Tribunali e il decentramento delle attività giudiziarie obbediscono alla necessità di rendere capillare la presenza della giustizia nei territori, garantendo i presidi della legalità indispensabili per dare certezza del diritto anche nelle zone geografiche marginali e contribuendo a dare visibilità e sostanza alla presenza dello Stato;

L'esigenza di un approccio differenziato al riordino delle funzioni giudiziarie in Sardegna appare dunque ampiamente giustificata dalle condizioni di svantaggio legate all'insularità e appesantite dalla demografia e dall'orografia sarda, che creano una vera e propria emergenza che rende assai più che altrove indispensabile la buona amministrazione della giustizia e la testimonianza della presenza dello Stato;

Interrogano il Ministro della Giustizia per sapere

Se vi sia piena consapevolezza delle peculiarità della situazione insulare della Sardegna e dei suoi svantaggi strutturali demografici e orografici che rendono indispensabile un approccio differenziato agli interventi attuativi di riordino delle competenze giudiziarie nei Tribunali della Sardegna;

Quali, specifici interventi di riequilibrio intenda porre in essere per garantire la rete delle funzione di giustizia in Sardegna, compensando gli svantaggi legati all'insularità, alla forte dispersione della popolazione e agli eccezionali disagi delle reti di trasporto locale.

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