giovedì 9 novembre 2017

LIA ORIGONI LA STAR DELL’ISOLA COMPIE 98







Il novantottesimo compleanno della soprano maddalenina Lia Origoni non poteva passare inosservato. E il fatto che Alberto Angela, nell’ultima puntata di “Ulisse” dedicata alle isole, abbia voluto pescare proprio questo evento, caso simbolo di longevità ma pure di freschezza, lucidità e capacità di analisi, dice che la nota cantante è ancora nel cuore di quanti l’hanno conosciuta e apprezzata.Il riconoscimento già consolidato da parte della stampa sarda che l’ha inserita nel novero delle donne più rappresentative della Sardegna, la complessa e fortunata biografia “La violetera della Scala di Berlino” scritta da Gian Carlo Tusceri, dopo quasi 3 anni di colloqui bisettimanali e un mare di foto e documenti d’epoca, che è arrivata negli Stati Uniti, in Danimarca e in Olanda, lo straordinario docufilm “Lia Music no Stop” di Tore Manca, proiettato in prima assoluta a Parigi, con uno straordinario successo, e tanto tanto altro ancora, rimarca la straordinaria personalità della cantante che, a questa bella età di 98 anni, ha ancora voglia di seguire, informarsi, imparare tecniche di riproduzione degli antichi nastri dell’Eiar e della Rai, e di applicarle, con precisione maniacale, nella produzione artigianale di CD, raccolti in cofanetto di cui ha già fatto dono al suo biografo, ma pure all’ex sindaco Angelo Comiti e ad altre personalità e ad amici intimi che si recano a farle visita.Il suo novantottesimo compleanno, nel suo salotto, dove fanno bella mostra le foto che testimoniano i suoi straordinari rapporti di lavoro con Totò, Paolo Poli, Macario, Anna Magnani, Tito Schipa, Rabagliati, Dapporto, Mercedes Sosa, Caterina Valente, Maurice Chevalier, Re Faruk e tanti altri, si chiude ogni anno con il brindisi offerto ai suoi amici più stretti. La soprano che conobbe Goebbels, che cantò nella Russia bianca, e a Berlino, dove una sua gigantografia, grande quanto la facciata di un palazzo, troneggiava davanti al Winter Garden, e dove la sua foto fu adottata per la copertina del calendario dei talenti mondiali del periodo, si esibì a Parigi, a Monaco, a Casablanca, in Egitto, a Barcellona e a Madrid, e ovviamente in tutti i teatri d’Italia, a cominciare dalla Scala di Milano, continua ad interessarsi puntualmente degli avvenimenti del mondo, analizzandoli e commentandoli con incredibile capacità critica.

La sua casa-museo, in pieno centro storico, con finestre sulla passeggiata di via Garibaldi, è un’oasi culturale in cui, nonostante la veneranda età, Lia Origoni ricostruisce, se necessario, certi esperimenti salottieri, con l’avanguardia parigina degli anni ‘50-’60, con canzoni “costruite” su poesie di Ungaretti, Montale, Prevert. Perché Lia, nonostante si accosti decisamente ai 100 anni, è così: una mente eccelsa al pari della sua voce di un tempo. peone 

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