sabato 26 aprile 2014

La grande menzogna







Il laboratorio del controllo della radioattività ambientale della Ricciolina, gestito dal PMP della ASL n. 1 di Sassari,e successivamente all’ARPAs Sardegna   appare in disarmo:, non esiste  piu’ .Una settimana fa  ,tre camion si sono portati via  tutti gli strumenti , apparecchiature ,computer ed campioni storici di matrici ambientali ed hanno cosi tolto  anche l’insegna all’ingresso , lasciando la struttura chiusa con lucchetto. . Se si trattasse di  chiusura sarebbe giusto, anche perché cosi  significherebbe che tutti gli allarmi sulla radioattività a La  Maddalena erano infondati . In realtà era davvero così, perché era un fatto strumentale finalizzato all’allontanamento degli americani

 Ma cosi  non è ,perché , la conferma arriva dal noto radiochimico isolano  Gian Carlo Fastame , che in diverse circostanze aveva spiegato in diverse riunioni in salone fra cui anche  che <<

se gli isotopi radioattivi incriminati fossero stati presenti in quantità innaturale ,questi non sarebbero scomparsi, ma sarebbero tuttora presenti nella stessa quantità di 6 anni fa (quando la US Navy lasciò S. Stefano), poiché il tempo di decadimento, cioè il tempo occorrente per non essere più radioattivi, arriva, secondo l’elemento, a migliaia di anni 
riferito  solo al caso degli isotopi naturali, mentre quelli che cercavano erano artificiali e non hanno certo tempi di dimezzamento così lunghi…
(a meno di nuove scoperte maddalenine da Premio Nobel). >>
Se il laboratorio è chiuso, significa che i dati analitici erano a norma e che non era necessario insistere nei controlli. Però  non essendoci  più il movente, quindi non si occupano più…di sostenere l’insostenibile– prosegue Fastame -  sono invece scomparsi gli allarmisti: dove sono Legambiente e il suo “allarme Plutonio” del 2003, i francesi del Crirad e le alghe rosse, il medico radiologo di Sassari e i tumori anomali, il geologo stellare e curatore del paesaggio dell’Università della Tuscia, i campioni del WWF Gallura, i maddalenini incompetenti che scrivevano libelli? Se fossero coerenti, avrebbero dovuto occuparsene nel frattempo e ancor oggi. Non si rendono conto dei danni che hanno provocato?  È stato intelligente presentare l’isola sui giornali nazionali e internazionali come immersa in un mare radioattivo? È stato un richiamo turistico di successo? Chi non ha la memoria cortissima sa bene che non dico queste cose da oggi.  Tanto è vero che i  vicini Corsi sono stati più accorti. Essendo l’unico radiochimico, quindi competente e presente,Fastame lo aveva   scritto quando la Us Navy era presente,<< in decine di interventi e anche alla procura di Tempio, e riassumo: per tutti i dati analitici conosciuti non c’era problema di radioattività, il PMP di Sassari lavorava bene, seppure con un protocollo  non adeguato,  il CISAM di Pisa lavorava bene e aveva centrato l’essenza del problema (installare rivelatori automatici continui alla fonte,due  dell’Arpas ed uno della marina alla banchina di S. Stefano ), gli allarmi erano tutti infondati, il piano di emergenza del Prefetto era errato. Poi siamo arrivati a brindare per l’allontanamento della US Navy e, per non farci mancare niente, ci siamo imbarcati nella più grande bonifica  di tutti i tempi, quella dell’Arsenale, altro richiamo turistico su tutta la stampa, per non parlare dei soldi rubati.>>Fastame alla fine da un consiglio  che se fosse 
 un amministratore in carica, <<avrei chiesto  di mantenere il controllo della radioattività atmosferica. A ponente e a maestrale, la Francia ha 58 reattori nucleari, la Spagna ne ha 8, e noi siamo sottovento e non abbiamo nessun piano di emergenza (peraltro doveroso e facile da comporre).    Su questo è d’accordo il fisico e l’ex responsabile del laboratorio dottoressa Floriana Manca che afferma <<


Ebbene sì, concordo pienamente, siamo ben circondati da centrali nucleari (anche ad est) e non è molto diverso che se le avessimo in casa (beh, salvo il fatto che così possiamo comprare energia elettrica dagli altri a prezzi ben elevati) . Per fortuna una centralina ci- è rimasta (mi sento ancora  legata all’isola…) ed è quella installata in piazza Umberto I  e gestita dall’APAT, ora ISPRA, Ministero dell’Ambiente. In realtà ve n’era anche una nel giardino del laboratorio, della rete di monitoraggio dei  VVF. Dovrebbe esserci ancora, forse. >>Peone

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