sabato 17 settembre 2011




E’ iniziato venerdi a La Maddalena  il X congresso nazionale ANSPI (Associazione Nazionale Sanitaria Piccole Isole), sul tema “Dalla ricerca alla progettualità organizzativa per la sanità nelle isole minori”.
 <<Isole minori come isole della salute e del benessere.>> E' questa la battaglia che da diversi anni, sta conducendo l'ANSPI, per garantire ai cittadini di luoghi remoti e disagiati, come le isole minori, equità nel trattamento sanitario, pronto intervento di emergenza e garanzia nella tutela della salute, pari a quella dei cittadini della terraferma. I relatori che  si  sono susseguiti hanno portato tutti il saluto dei rispettivi enti che rappresentavano confermando che  scelta migliore non poteva esserci  e cioè  quella  di scegliere  l’isola  che è stata abbandonata dallo stato trasferendo il G8 , e dimenticandosi di sopperire  con altre manifestazioni per recuperare il perduto . Ad aprire i lavori la dottoressa
Patrizia Virgona, dirigente mendico della Asl di Olbia, responsabile regionale Anspi – che ha detto  che << questo  convegno consente di fotografare la situazione nelle piccole Isole, e quindi anche di La Maddalena, con l’intento, col confronto, di porre in essere strategie che consentano di tutelare il diritto di salute di tutta la popolazione”.
Siamo orgogliosi di ospitare nel nostro territorio il primo congresso dell’Anspi organizzato in Sardegna , ha detto nella prima giornata del convegno il direttore amministrativo Giorgio Tidore << siamo convinti che i momenti di confronto siano importantissimi in una  realtà come la nostra nella quale si è avviato un processo di riorganizzazione e di programmazione del servizio sanitario>>.
<<Quello delle isole minori – ha detto Antonino Scirè, presidente ANSPI - è un contesto molto particolare ed assai eterogeneo. Ogni isola minore ha una propria storia , come ha spiegato il vice sindaco Michele Secci ,e un peculiare assetto socio-culturale, dovuto proprio alla sua insularità. Una caratteristica che, se rende le isole minori meta di flussi turistici e di evasione, soprattutto nel periodo estivo, presenta, per coloro che le abitano, problematiche quotidiane, che vanno dal disagio nei trasporti e nei collegamenti, all'incertezza di vedere garantiti servizi essenziali e primari come quelli sanitari, che necessita di ridefinire gli standard. Dobbiamo elaborare un progetto sanitario locale che metta al primo posto la specificità delle piccole isole: gli standards usati sia delle regioni che dalle aziende sanitarie per la definizioni di servizi, l’efficienza e la produttività devono essere ridefinite, perché l’insistere in zone di elevato disagio e a bassissima concentrazione abitativa, non consente un equa ed obiettiva valutazione secondo la consueta logica dei numeri”.“Su 8.000 comuni in Italia – ha detto Fabrizio Oleari, sottosegretario del Ministero alla Salute – sono 36 quelli che si trovano ad amministrare  piccole Isole, 7 le regioni interessate, 218.000 i residenti che però si quintuplicano nel periodo estivo: è necessario partire da questi numeri per effettuare qualsiasi forma di programmazione volta a garantire la salute della nostra popolazione>> Peone.




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