- Turismo ma anche agricoltura, tecnologia, cultura, alimentazione, arte e artigianato. Sono i punti di forza del gemellaggio fra Sardegna e Provincia di Hainan, isola della Cina con oltre 8 milioni di abitanti: il protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2011 e in vigore fino al 2016, impegna la Regione e Hainan allo scambio di informazioni ed esperienze in tutti i settori di reciproco interesse. Oggi il vicepresidente della Regione Raffaele Paci e l’assessore del Turismo Francesco Morandi hanno incontrato nel padiglione cinese a Expo il vicegovernatore della Provincia cinese di Hainan, Guoliang Li, per avviare la fase operativa dei rapporti economico-commerciali.
“È un’occasione importante per stabilire e rafforzare i rapporti con una Provincia della Cina che ci assomiglia molto – dice il vicepresidente Paci – Hainan è un’isola e condivide con noi questa condizione. Ci sono grandi opportunità per le imprese di stabilire rapporti commerciali, dobbiamo sempre ricordare che la Cina è il più grande mercato mondiale e le nostre imprese stanno iniziando a esportare prodotti, soprattutto quelli dell’agroalimentare. Allo stesso tempo è però una grande occasione per condividere esperienze turistiche e attrarre visitatori. Stiamo già lavorando con Hainan nel settore agricolo, ci sono in corso collaborazioni per esempio per l’aumento della differenziazione genetica delle sementi e altre opportunità si possono aprire a breve. Anche oggi qui a Expo ci sono incontri fra delegazioni di imprese sarde e cinesi: la Giunta – conclude Paci – è profondamente attenta e interessata a questo grande Paese, come dimostra la nostra presenza qui oggi, e siamo convinti che le potenzialità che possono arrivare da questa collaborazione per la nostra economia siano davvero importanti”.
Lo stesso discorso vale per il turismo. “Hainan è una occasione importante per presentare la Sardegna a tutta la Cina, perché la Sardegna sta all’Europa come Hainan sta alla Cina – sottolinea l’assessore Morandi – Quindi pensare che un’isola importante con oltre 8 milioni di abitanti, diventata un’attrazione turistica fondamentale per i cinesi possa fungere da veicolo promozionale, per noi è una grande opportunità. Il mercato cinese è interessantissimo, 400 milioni di persone viaggeranno nei prossimi anni, una parte di questi arriverà sicuramente in Sardegna e noi siamo estremamente attenti sia al versante turismo che a quello attrazione e investimenti. Sul mercato cinese abbiamo già lavorato in passato e ci stiamo lavorando con Expo, abbiamo chiuso tre protocolli d’intesa e stiamo cercando di far capire ai cinesi che la Sardegna è una meta importantissima perché offre paesaggio, cultura, identità, tradizione, enogastronomia, tutti aspetti che interessano molto ai cinesi che stanno anche scoprendo il mare: anche per questo motivo – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – la Sardegna può diventare una meta privilegiata per i cinesi che hanno capacità di spesa e interesse per l’Europa”.
Nell’ambito del Programma regionale triennale per l’internazionalizzazione delle imprese (2015-2017), la Cina è inserita tra i Paesi dell’Asia con i quali le imprese sarde mantengono relazioni commerciali consolidate e che si caratterizzano per ottime prospettive di crescita. Attualmente le relazioni tra la Sardegna e la Cina si basano soprattutto sul settore agroalimentare, e la Regione vuole intercettare le nuove prospettive economiche da parte del mercato cinese in favore delle piccole e medie imprese sarde nei settori della qualità della vita, del lusso e del turismo. Attualmente circa 25 imprese stanno beneficiando di contributi regionali per attivare processi di internazionalizzazione che interessano il territorio cinese. Altre due lavorano invece nel settore della lavorazione e trasformazione dei marmi e in quello della consulenza informatica. Tra il 2008 e il 2011, 26 aziende sarde hanno partecipato alla Manifestazione fieristica Food & Hospitality China-Shangai, 2.400 espositori all’anno provenienti da oltre 60 Paesi del mondo e circa 34mila visitatori commerciali. È sardo, poi, il principale fornitore di latte ovino in polvere della Cina. Anche con le Università di Cagliari e Sassari, infine, sono attivi accordi di collaborazione nel campo dell’ingegneria elettrica ed elettronica, finalizzati alla cooperazione scientifica e medica.
Lo stesso discorso vale per il turismo. “Hainan è una occasione importante per presentare la Sardegna a tutta la Cina, perché la Sardegna sta all’Europa come Hainan sta alla Cina – sottolinea l’assessore Morandi – Quindi pensare che un’isola importante con oltre 8 milioni di abitanti, diventata un’attrazione turistica fondamentale per i cinesi possa fungere da veicolo promozionale, per noi è una grande opportunità. Il mercato cinese è interessantissimo, 400 milioni di persone viaggeranno nei prossimi anni, una parte di questi arriverà sicuramente in Sardegna e noi siamo estremamente attenti sia al versante turismo che a quello attrazione e investimenti. Sul mercato cinese abbiamo già lavorato in passato e ci stiamo lavorando con Expo, abbiamo chiuso tre protocolli d’intesa e stiamo cercando di far capire ai cinesi che la Sardegna è una meta importantissima perché offre paesaggio, cultura, identità, tradizione, enogastronomia, tutti aspetti che interessano molto ai cinesi che stanno anche scoprendo il mare: anche per questo motivo – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – la Sardegna può diventare una meta privilegiata per i cinesi che hanno capacità di spesa e interesse per l’Europa”.
Nell’ambito del Programma regionale triennale per l’internazionalizzazione delle imprese (2015-2017), la Cina è inserita tra i Paesi dell’Asia con i quali le imprese sarde mantengono relazioni commerciali consolidate e che si caratterizzano per ottime prospettive di crescita. Attualmente le relazioni tra la Sardegna e la Cina si basano soprattutto sul settore agroalimentare, e la Regione vuole intercettare le nuove prospettive economiche da parte del mercato cinese in favore delle piccole e medie imprese sarde nei settori della qualità della vita, del lusso e del turismo. Attualmente circa 25 imprese stanno beneficiando di contributi regionali per attivare processi di internazionalizzazione che interessano il territorio cinese. Altre due lavorano invece nel settore della lavorazione e trasformazione dei marmi e in quello della consulenza informatica. Tra il 2008 e il 2011, 26 aziende sarde hanno partecipato alla Manifestazione fieristica Food & Hospitality China-Shangai, 2.400 espositori all’anno provenienti da oltre 60 Paesi del mondo e circa 34mila visitatori commerciali. È sardo, poi, il principale fornitore di latte ovino in polvere della Cina. Anche con le Università di Cagliari e Sassari, infine, sono attivi accordi di collaborazione nel campo dell’ingegneria elettrica ed elettronica, finalizzati alla cooperazione scientifica e medica.