mercoledì 24 aprile 2013

Il piano delle opere pubbliche





Il comune decide di mettere mano al portafogli e vara il piano delle opere pubbliche. Si tratta perlopiù di interventi che si trasportano dagli esercizi precedenti. E’ molto probabile che per molte di queste neanche quest’anno il sindaco Angelo Comiti riuscirà a tagliare il fatidico nastro. Tra quelle minori spiccano la predisposizione di una tensostruttura in piazza XXIII Febbraio. Quest’opera di abbellimento su Cala Gavetta lo scorso anno aveva creato un vespaio di polemiche in quanto prevedeva, oltre la predisposizione di una immensa tenda sopra la piazza, anche la posa di erba sul basolato ed alcune palme lungo la corsia fronte mare. Immancabile come ormai da diversi anni l’ultimazione del teatro Opera Pia. La Giunta Comiti stanzia per l’anno in corso ben 1.728.000 euro per ultimarla a fronte di un costo totale che ormai supera gli 8 mln di euro. Cambia denominazione l’intervento sul civico mercato che passa da sopraelevazione a semplice ristrutturazione per un importo che si assesta intorno al milione e mezzo di euro. In preventivo anche la spesa di 350.000 euro per il completamento del forte “I Colmi” che in estate ospita da diversi anni la manifestazione “La Valigia dell’attore”. All’interno delle immense caserme utilizzate durante ala guerra dai soldati dovrebbero trovare spazio delle foresterie e degli spazi ricreativi. Un altro consistente investimento fa capo alla costruzione di ben 18 isole ecologiche a scomparsa disseminata tra La Maddalena e Caprera, a cui è stato assegnato un budget di   un milione e mezzo di euro. I lavori dovrebbero partire ormai dopo l’estate per non creare disagi alla circolazione. Con un finanziamento di 400.000 euro sarà finalmente  ampliata la capienza del civico cimitero con nuovi loculi e vari lavori di consolidamento. Attualmente è ancora in vigore, nonostante le lamentele dei cittadini, l’ordinanza del sindaco che autorizza la requisizione di quelli disponibili per far fronte alle nuove sepolture. Nessuno stanziamento nel 2013 per il museo Nino Lamboglia chiuso ormai da diversi anni a causa dell’inagibilità della struttura. Come nessun fondo va  per la ristrutturazione delle banchine commerciali, le quali, prima fra tutte quella dietro l’ufficio postale, urgono di un intervento immediato. Insomma proprio un gran da fare per l’ufficio tecnico che potrebbe ritrovarsi da un momento all’altro ad essere anche stazione appaltante per la costruzione del nuovo waterfront con un piano lavori da diciotto milioni di euro. I cittadini si augurano di vedere finalmente l’ultimazione di qualcuna delle tante opere programmate sulla carta ma mai realizzate. L’avvio dei cantieri potrebbe significare anche qualche posto di lavoro che di questi tempi è merce rara.  Peone

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