Carissimo
Segretario,
ho molto
apprezzato la tua lettera inviata ai componenti della segreteria regionale ed
ai segretari provinciali del Partito Democratico della Sardegna.
Condivido
totalmente il tuo richiamo alla responsabilità, alla necessità che ognuno di noi faccia completamente la propria
parte per il bene dell’Italia e della Sardegna.Come te ritengo che non sia più il tempo per le divisioni interne; per le scelte fatte seguendo orientamenti correntizi o, peggio, ambizioni personali.
L’agenda per il nostro partito che, come da te ribadito, ha l’ambizione di divenire Partito Democratico della Sardegna attraverso un rapporto di leale autonomia con il Pd nazionale, trova nelle elezioni regionali, nella preparazione delle stesse e nella campagna elettorale che le precederà, i momenti di massimo impegno e sforzo.
Sono d’accordo nel ritenere che questi momenti siano affrontabili solo da un partito unito ed unitario, che si prepara in tempo e si dà regole certe, che si apre alle istanze di tutti i territori e diventa capace di portare fra i cittadini, per ragionarci insieme, nuove e più attente proposte.
Così va
intesa la mia candidatura alle primarie del centrosinistra per la designazione
del candidato Presidente della Regione: un mezzo per consentire ai cittadini di confrontarsi
su proposte che riguarderanno il loro futuro e quello dei propri figli, di
condividere metodi di governo che
potranno cambiare la loro vita. Per riportare il dibattito nuovamente sulle
diverse proposte in campo e non semplicemente sulle persone candidate.
Primarie anche come
sistema per costruire un’alleanza con quelle forze politiche e sociali
che vorranno partecipare, con idee e suggerimenti, al profondo processo di elaborazione di quelle che ho chiamato superleggi,
ovvero gli strumenti legislativi per
attuare quanto deciso insieme.