– Nella Asl di Olbia sono state “stoccate”
le prime cellule staminali del sangue del cordone ombelicale: negli scorsi
giorni l’equipe del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Giovanni
Paolo II di Olbia, in collaborazione con il Centro Trasfusionale, ha provveduto
ad effettuare il prelievo e ad inviare il campione alla
Banca del Sangue Cordonale (BSC) del Brotzu, centro di riferimento per la
Regione Sardegna.
“Il sangue del cordone ombelicale viene normalmente scartato assieme alla placenta, è però ricco di cellule staminali in grado di generare globuli rossi, bianchi e piastrine ed è dunque una risorsa preziosa, utilizzabile per il trapianto in bambini, ma anche in adulti di basso peso, con malattie del sangue e del sistema immunitario. Infatti il sangue del cordone ombelicale, dopo il midollo osseo e il sangue periferico, è la terza fonte di cellule staminali”, spiega Antonio Rubattu, direttore del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Olbia.
La donazione, completamente gratuita, non comporta rischi né per la madre né per il neonato.
“In una prima fase, attraverso un questionario anamnestico, viene valutata una prima idoneità della coppia attraverso un’indagine delle malattie familiari; questa prima “selezione” verrà completata al momento del parto quando verrà effettuata una seconda valutazione, in base al peso e alla cellularità del prelievo. Il campione verrà infine inviato a Cagliari dove verrà sottoposto agli ultimi accertamenti che confermeranno o meno l’idoneità allo stoccaggio”, spiga la Maddalena Lendini, direttore del Centro Trasfusionale della Asl di Olbia.
Come per le giovani mamme di Giuseppe e Noemi tutte le famiglie che vogliono avere informazioni sulla donazione del sangue del cordone ombelicale possono rivolgersi, durante il periodo di gravidanza, agli operatori del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Olbia, o al proprio Ginecologo o al Medico di base, i quali potranno fornire alle donne tutte le informazioni e gli approfondimenti necessari per “affrontare una scelta consapevole”.
- Nel momento in cui la donna decide di donare il
sangue del cordone ombelicale viene indirizzata al Centro Trasfusionale
che, eseguiti alcuni accertamenti, valuta una prima idoneità alla
donazione.Al momento del parto l’equipe del reparto di
Ostetricia e Ginecologia, valutata la persistenza dell’idoneità della
donna, effettua, dopo il parto, il prelievo che, dopo una serie di esami, verrà
poi inviato a Cagliari. Il sangue viene raccolto dopo la recisione del
cordone ombelicale e le sacche raccolte verranno analizzate, classificate
e conservate nella Banca del Sangue Cordonale (BSC) del Brotzu, il centro
di riferimento per la Regione Sardegna.
“Le cellule sono utili nella
cura di numerose patologie come leucemie, linfomi, alcuni tumori solidi,
deficit immunitari, patologie genetiche come la talassemia. Il sangue da
cordone ombelicale costituisce una valida alternativa trapiantologica per tutti
quei pazienti, soprattutto pediatrici, in attesa di trapianto che non riescono
a trovare un donatore di midollo osseo. Inoltre nel futuro si spera che queste
cellule possano essere utilizzate per la cura di malattie immunologiche, come
il diabete”, conclude Rubattu.
Per informazioni contattare lo 0789 552708.