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– Non è solo il dibattito su Facebook e Twitter a segnare la moltiplicazione
dei canali di informazione-comunicazione in occasione di eventi come la
devastante alluvione che ha colpito la Sardegna. All'occupazione di spazi sempre
più ampi da parte dei Social Network, si aggiunge anche la partecipazione attiva
dei cittadini con quella che fino a poco tempo fa si chiamava posta elettronica
e oggi nel linguaggio comune si dice “ti invio una mail”. E di messaggi ne sono
arrivati molti alla mail (alluvione.sardegna@regione.sardegna.it) segnalata in
un banner nella home page del sito istituzionale della Regione sopra lo speciale
“Emergenza Alluvione Sardegna”.
Si va da messaggi scarni come
quello di Tonino Orani, sindaco di Ittiri (“Volevo solo comunicare che siamo a
disposizione per qualsiasi richiesta di aiuto o di sostegno”) a quello più lungo
e accorato di un altro primo cittadino, ma di un comune tra quelli devastati
dalla furia delle acque (“Buongiorno, Pregasi aiutare il paese di Onanì”,
scrive il sindaco Clara Michelangeli). Non manca chi si offre volontario (come
Elisabetta, che anticipa che sta già per raggiungere Uras, il paese della prima
vittima dell’alluvione) o chi mette a disposizione il ruolo che ha in un Social
Network (“sono la coordinatrice nazionale del gruppo facebook ‘te lo regalo se
vieni a prenderlo?, vorremmo chiedere come possiamo contribuire in modo concreto
nell'aiutare le persone colpite dall'alluvione, raccogliendo tra i nostri utenti
il necessario che ci vorrete indicare”). Qualcuno cerca anche chiarimenti sui
risarcimenti, come Marco, di Terralba (che richiama la prima ordinanza della
Protezione Civile, osservando che tra i primi interventi urgenti non sono stati
contemplati i danni alle autovetture) mentre il sito Allertameteo invita a
consultare la mappa interattiva dove. sono indicate le emergenze e le
disponibilità, ad esempio di mezzi pesanti.