A questo punto, gli uomini della Capitaneria di Porto di Olbia, dopo aver verificato che le caratteristiche dell’automezzo erano tali da non poter garantire, nel tempo, che il suddetto prodotto fosse mantenuto ad una temperatura idonea, senza pregiudizi per la sicurezza alimentare, hanno ritenuto integrabile l’ipotesi di reato di cui all’ art. 5 lett. b) della legge 283 del 30/04/1962 – art. 4, 2° comma del reg. ce 852/04 – allegato iii , Sezione viii, Cap.v del REG.CE 853/04 e ss.mm.ii. e richiesto l’intervento del competente Servizio Veterinario Igiene ed Alimenti dell’A.S.L. n°2 di Olbia.
Pertanto, si procedeva al sequestro penale del corpo del reato ai sensi dell’art. 354, comma 2 del C.P.P., per il reato di cattivo stato di conservazione, a carico del conducente del veicolo, onde consentire l’esperimento dei previsti accertamenti, in corso già dalla mattinata odierna, disponendo la custodia del prodotto in un esercizio commerciale di Olbia.
All’attualità si è in attesa degli esiti degli accertamenti volti alla verifica della commestibilità del prodotto ittico sequestrato, che si trova sempre a disposizione della superiore e competente Autorità Giudiziaria.
L’attività esperita testimonia la costante attenzione del personale del Corpo delle Capitanerie di Porto al rispetto delle norme inerenti il trasporto, la detenzione e la commercializzazione del prodotto ittico e preziosa collaborazione del competente personale veterinario dell’A.S.L.


