Presentata le proposte di legge dei Riformatori sardi
per far
votare tutti i residenti in Sardegna,
temporaneamente domiciliati “fuori residenza” possano votare presso la
Prefettura più vicina
Consentire a tutti i
residenti in Sardegna, temporaneamente domiciliati “fuori residenza” di votare
presso la Prefettura più vicina, il cosiddetto Early vote. E' questo il
contenuto della proposta di legge che è stata presentata questa mattina in
Consiglio regionale dal gruppo dei Riformatori sardi. Proposta che si affianca a
quella nazionale (presentata dal deputato Pierpaolo Vargiu) che estende
l'EARLY VOTE con una legge che
apre al voto anticipato per le politiche, le europee e i
referendum
Alla conferenza stampa hanno
partecipato il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, il
deputato dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, il vice capogruppo in Consiglio
regionale Franco Meloni e il consigliere regionale Sergio
Pisano.
"Quanti nostri corregionali non possono votare perché
costretti a sobbarcarsi spese e disagi di lunghi viaggi per ritornare nella
nostra isola? Quanti studenti, lavoratori, professionisti saranno considerati
astenuti silenti alle prossime elezioni solo perché un sistema obsoleto nega
loro la possibilità di un gesto semplice, ma importante come il voto? Viviamo in un mondo globalizzato, dove però diventa
sempre più importante il senso di appartenenza alla propria comunità di
riferimento: spesso i cittadini sardi e italiani che risiedono temporaneamente
“lontano da casa” sono anche quelli più sensibili alle logiche del cambiamento e
dell’innovazione. La loro voce va
raccolta e valorizzata!
La politica deve capire che la
società sta cambiando, diventa sempre più liquida e globalizzata e non può
essere inchiodata e limitata da leggi vecchie, confezionate pensando al voto
come se fosse un solenne rito.
Le elezioni non sono una liturgia stanca e ripetitiva, ma una
straordinaria occasione di partecipazione dinamica per tutti.
Per questo i Riformatori vogliono aprire alla pratica del
voto anticipato, già in vigore in molti altri Paesi europei.
In Finlandia o in Svezia, per esempio, si può votare tre
settimane prima del voto addirittura presso le biblioteche comunali o gli uffici
postali.
E’ questo il senso della proposta di legge sull’ EARLY VOTE
che i Riformatori presentano per la Regione Sardegna, ma anche al Parlamento
Nazionale, tramite il proprio deputato Pierpaolo Vargiu", ha spiegato il
coordinatore del partito Michele Cossa.
La proposta regionale prevede che tutti i residenti in
Sardegna, temporaneamente domiciliati “fuori residenza” possano votare presso
la Prefettura più vicina. Ecco come funziona:
-
Entro 30 giorni dal voto il cittadino invia una richiesta alla
Prefettura della provincia in cui intende votare. Lo fa con raccomandata con
ricevuta di ritorno compilando un modulo pubblicato sul sito della Regione- Tra 21 e 14 giorni prima della data del voto, l’elettore che ne ha richiesta si reca alla Prefettura presso cui ha richiesto di poter votare.
- Entro 12 giorni dal voto, le Prefetture inviano le schede alla prefettura di competenza.
- Entro 3 giorni dal voto, la Prefettura di competenza invia le schede al Sindaco dl Comune di residenza dell’elettore. Le schede sono già accorpate per sezione.
L’alto astensionismo delle ultime regionali in Basilicata è
una doppia ammonizione. È vero, tanti sono i cittadini che non si recano alle
urne perché sfiduciati dalla cattiva politica non vogliono votare. Ma tanti sono
anche gli uomini e le donne, soprattutto più giovani, che rinunciano ad
esercitare un loro diritto per i mille ostacoli da superare. E a queste persone
la buona politica deve saper fornire strumenti e risposte.
L’AFFLUENZA
IN SARDEGNA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI
Il calo dell’affluenza è
sicuramente dovuto anche alla disaffezione. Ma la “nuova mobilità” delle
persone, assolutamente impensabile anche solo 20 anni or sono, impegna la
politica a trovare risposte nuove che consentano a tutti la partecipazione alle
scelte della propria comunità.
Il voto anticipato (EARLY
VOTE) è una leva semplice, ma con grandi implicazioni, non solo di carattere
pratico-formale, ma anche di tipo culturale. La Sardegna sarebbe la prima
Regione italiana a concederlo, ancora una volta dimostrando il proprio ruolo di
battistrada nel processo di avvicinamento del cittadino alle istituzioni, che ha
radici nello spirito dei vittoriosi referendum del maggio
2012.
Lo stesso modello di EARLY
VOTE viene promosso anche a livello nazionale con una legge che apre al voto
anticipato per le politiche, le europee e i referendum.
Se passa il principio
contenuto in queste leggi, la nuova frontiera resta quella di consentire a tutti
i sardi e gli italiani temporaneamente all’estero l’EARLY VOTE anche per le
elezioni regionali e amministrative
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