giovedì 5 maggio 2016
Slot Mob Fest In oltre 50 piazze d’Italia per lanciare il Manifesto di democrazia economica
Slot Mob Fest
In oltre 50 piazze d’Italia per lanciare il Manifesto di democrazia economica e
mandare una lettera al presidente Mattarella come garante della Costituzione
Stop alla dipendenza dello Stato dall’azzardo incentivato per legge
Ridiscutiamo l’affidamento del settore azzardo alle aziende che fanno profitto
su una piaga sociale
Il Movimento Slot Mob, oltre 120 eventi di strada cresciuti spontaneamente in tutta
Italia con migliaia di persone coinvolte negli ultimi due anni, promuove la ricerca di
una democrazia economica e di giustizia sociale che si esercita “votando con il
portafoglio” e cioè premiando pubblicamente i titolari dei bar che non accettano
di vendere i prodotti dell’azzardo (Slot, Vlt, Gratta e vinci, lotterie istantanee,
ecc.).
Andando al cuore del problema, Slot Mob presenta sabato 7 maggio in oltre 50
piazze del Paese il “Manifesto di democrazia economica” che chiede di
ridiscutere la concessione nella gestione dell’azzardo alle società multinazionali
o che comunque ne fanno profitto
L’iniziativa vuole avviare un serio dibattito culturale e politico in grado di affrontare
l’incentivazione ossessiva dell’azzardo prodotta in Italia in soli 20 anni con la scelta
arbitraria di concedere il settore alla gestione di gruppi transnazionali, e alla loro
filiera, fisiologicamente interessati al giro di denaro cresciuto in modo abnorme (88
miliardi di euro nel 2015) durante la più grave crisi, non solo economica, del dopo
guerra
In ogni manifestazione, creativa e propositiva, che si terrà nei diversi quartieri e
paesi, oltre a premiare i baristi quali testimoni di libertà e dignità, verrà spedita,
da ogni partecipante, una lettera rivolta al presidente della Repubblica Sergio
Mattarella come garante e custode della Costituzione.
Non si richiede un intervento dall’alto ma un messaggio autorevole di sostegno che
riconosca l’urgenza di rispondere, con dignità democratica, alla prevalenza delle
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ragioni del potere economico finanziario su quello politico che deve essere, invece,
a servizio di tutti, soprattutto dei più deboli e indifesi.
In Sardegna in questi mesi sono già stati organizzati diversi SlotMob, a Cagliari, a
Carloforte, ad Iglesias, a Sassari, a Selargius e a Ulassai.
Vogliamo in questo modo sensibilizzare i cittadini al problema dell’azzardo e delle
dipendenze ad esso associate, rendere visibile e premiare i locali che hanno
rinunciato all’introito derivante dallo sfruttamento dei più vulnerabili.
Il prossimo 7 maggio, in contemporanea con altre 50 città italiane, ci ritroveremo a
a Cagliari, presso il Bar Gran caffè Galileo, in piazza Galilei n.6.
Si tratta di un momento di riflessione, di testimonianza, ma soprattutto di una festa
del legame sociale e del gioco sano.
Un momento semplice, ma significativo, nel quale le persone possono prendere
coscienza della responsabilità, che anche attraverso un piccolo gesto, come
l’acquisto di un caffè o di un aperitivo, hanno la possibilità di esercitare
Il movimento Slot Mob nato come espressione dell’economia civile, responsabile e
solidale, ha coinvolto, nei diversi eventi, il mondo della scuola e dell’università, gli
operatori sanitari e i movimenti sociali di diversa estrazione e provenienza.
Per info
Monia Unali cell.3472329645
Vittorio Pelligra cell. 3471867977
Claudia Porcu cell. 3402138827
Per approfondimenti:
www.economiafelicità.it
www.nexteconomia.org
https://www.facebook.com/Slotmob
Allegati:
- Locandina Evento Cagliari
- Manifesto di Democrazia Economica
- Lettera al Presidente della Repubblica
Manifesto di democrazia economica
La presenza invasiva, ossessiva e crescente dell’azzardo in Italia è un
fenomeno sfuggito dalle mani di un apprendista stregone. Come un moderno
Robin Hood alla rovescia, accumula ricchezze togliendo ai più bisognosi.
Devasta il tessuto sociale delle nostre comunità fino a divorare l’esistenza di
persone e famiglie alle prese con la più grave crisi economica del dopoguerra.
Produce una cultura che mina gravemente il bene comune e il tentativo di
una ripresa economica perché infonde nelle menti dei cittadini l’idea che la
ricchezza non nasce dal lavoro e dal legame solidale ma è un regalo
capriccioso della “dea fortuna”.
Non si può minimizzare il fenomeno volendo che si concentri l’attenzione
solo sull’assistenza da assicurare giustamente ai cosiddetti “giocatori
patologici”. In questo modo non si toccano i grandi interessi di coloro che, dal
giro miliardario del casinò diffuso che è diventato il nostro Paese, traggono
enormi profitti con il silenzio o la complicità della maggioranza dei politici e
dei mezzi di comunicazione.
Assistiamo ad eventi sportivi, colonne portanti dei palinsesti televisivi, che
sono inondati dalla cultura delle scommesse con atleti che non si vergognano
di fare propaganda all’azzardo in un ambiente dove è facile plasmare
l’immaginario dei giovani fin da bambini.
Come si risponde a questa inaccettabile e vergognosa sudditanza?
Il movimento Slot Mob ha lanciato l’idea di organizzare degli eventi collettivi
di cittadinanza responsabile e attiva, per premiare quei bar che nelle nostre
città hanno rinunciato a slot, vlt e a tutto il resto. In soli due anni e mezzo,
tante strade e piazze di oltre centoventi città italiane hanno detto un forte no
all’azzardo tramite la festa, il gioco come gratuità e incontro gioioso.
Noi questa realtà la chiamiamo democrazia economica e ricerca di giustizia
sociale. Con questa consapevolezza abbiamo incontrato parlamentari
nazionali, membri del governo, amministratori locali per chiedergli, spesso
invano, di esprimere la stessa dignità di quei cittadini che, rischiando il
futuro della propria attività lavorativa, rifiutano i soldi facili dell’azzardo.
La legalizzazione introdotta in Italia ha incentivato un fenomeno invece di
contenerlo, senza peraltro eliminare le mafie nel settore con tutti i noti
devastanti effetti collaterali, a cominciare dall’usura.
Non usciremo mai da questo vicolo cieco se lo Stato continuerà a dichiararsi
dipendente dai miliardi che entrano nelle sue casse dalle società dell’azzardo
che colonizzano e mercificano le nostre città. È evidente l’errore di
prospettiva che guida chi governa quando sottostima gravemente i costi
complessivi di questo tipo di mercato.
L’erario non ci guadagna. Anzi, i proventi fiscali sull’azzardo scompaiono se
mettiamo sul piatto della bilancia le tasse non percepite sui mancati consumi
dei soldi persi nell’azzardo, i costi della spesa sanitaria per contrastare le
dipendenze patologiche, i costi economici della caduta nel vortice
dell’indebitamento. Come ci si può fidare di uno Stato che non sa fare questi
conti elementari per il bene comune?
Per questo motivo chiediamo che venga rimesso in discussione in maniera
democratica, aperta, informata e trasparente, l’affidamento del settore
dell’azzardo alle società commerciali, in gran parte transnazionali, che sono
strutturalmente interessate a farne profitto.
Il caso italiano, con il suo triste primato in Europa, non è un destino
ineluttabile. I paesaggi urbani degradati e i bar popolati di macchinette e
gratta e vinci non sono affatto la normalità in moltissimi altri Paesi.
Il nostro obiettivo, attraverso le iniziative di mobilitazione collettiva dal
basso, l’esercizio di azione civica degli Slot Mob e l’interlocuzione con la
politica locale e nazionale, è quello di aumentare il senso e la soddisfazione di
vita di tutti: genitori preoccupati per il rischio di caduta nella dipendenza dei
propri figli, ragazzi che devono scoprire vie faticose ma più ricche di valore e
soddisfazione nelle loro vite, persone ai margini della società che fanno fatica
a resistere alle lusinghe di quella che appare una scorciatoia immediatamente
a disposizione per risolvere i problemi delle loro vite, gestori di bar che, in
cambio dei soldi guadagnati, soffrono nel veder distrutte vite e relazioni nei
loro esercizi e, infine, politici che rischiano di diventare dipendenti da
portatori di interessi non trasparenti.
La consapevolezza dei problemi e l’impegno civico sanno rovesciare
rapporti di forza che sembrano impossibili da modificare. Lo abbiamo visto
con la vittoria sulle lobby del tabacco avvenuta grazie all’impegno attivo dei
medici e della società civile. Le regole vigenti della comunicazione rendono
chiaro, in modo crudo e veritiero il rischio connesso al fumo. Non può essere
troppo lontano il momento in cui sarà bandita la pubblicità positiva
dell’azzardo e incentivata quella negativa, togliendo, in tal modo, una
pesante ipoteca alla libertà di informazione.
Abbiamo un’altra idea di stare al mondo.
Per molti la cognizione dell’azzardo, come esempio eclatante dell’oscenità del
potere dei soldi sulla vita collettiva e personale, si sta rivelando una
formidabile presa di coscienza della finanza casinò e dei suoi meccanismi
autodistruttivi.
Siamo solo all’inizio di un cammino di libertà che invitiamo tutti a
percorrere insieme.
Roma, 12 aprile 2016 Movimento Slot Mob
slotmob1@gmail.com
Per la stampa infoslotmob@gmail.com
Caro Presidente Sergio Mattarella,
con la scusa di legalizzare il cosiddetto “gioco” d’azzardo, i legislatori italiani
si sono mossi come degli apprendisti stregoni trasformando il Paese in un
casinò diffuso nel pieno della crisi economica e morale più dura del
dopoguerra.
La paura del futuro e la mancanza di prospettive hanno spinto fasce crescenti
di popolazione verso un consumo compulsivo e disperato della promessa
illusoria di una salvezza individuale dal progressivo impoverimento.
Il fenomeno azzardopoli, che muove un giro di 88 miliardi di euro l’anno, non
si può ridurre, come si fa di solito, ai casi di dipendenza patologica individuale
da curare con i fondi insufficienti di un sistema sanitario pubblico messo già in
grave difficoltà.
Bisogna agire alla radice e riconoscere che è lo Stato che sta vivendo una
pericolosa crisi di astinenza del denaro che arriva dal settore dell’azzardo
appaltato a grandi società commerciali transnazionali. Occorre, perciò,
recidere questo vincolo per rimettere in discussione l’intera materia in modo
democratico e partecipato. Senza una diversa economia, capace di generare
benessere per tutti, vinceranno sempre le lobby, come si è visto nel tentativo
fallito di imporre il ragionevole divieto assoluto di pubblicità dell’azzardo.
Esistono gruppi di potere trasversali capaci di cambiare le leggi dalla sera alla
mattina umiliando le reti di cittadinanza attiva e le amministrazioni comunali
che cercano di recuperare sovranità sui loro territori.
Rivolgiamo, perciò, questo appello al custode della Costituzione democratica
fondata sul lavoro perché faccia valere la sua autorevolezza, anche con un
semplice messaggio al Parlamento, incapace di agire in questo campo, e al
Governo che, sull’azzardo, dimostra di avere le idee confuse sul bene comune
perché mette sullo stesso piano, in maniera contraddittoria, «le esigenze di
tutelare la salute pubblica, combattere l’illegalità e dare un apporto all’erario».
Si può rispondere all’effetto devastante dell’incentivazione legale dell’azzardo
solo a partire dal legame sociale, dal riconoscere la scelta di libertà e dignità
dei baristi che rifiutano di fare da terminale alla macchina dei soldi che vanno
ad ingrassare i soliti noti. Lo Stato segua l’esempio di questi cittadini
responsabili. Chiediamo al nostro Presidente di rispondere al nostro appello
per far togliere la gestione dell’azzardo alle società commerciali che non
possono far altro che incentivarlo per trarne profitto.
Esiste un Paese reale che resiste e che ce la potrà fare perché rifiuta di ridurre
tutto a merce o materiale di scarto.
Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale
Roma 00187
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