martedì 17 maggio 2016

Messa alla prova e lavori di pubblica utilità dei detenuti e condannati al Policlinico e al San Giovanni di Di


o firmata la convenzione tra Aou Cagliari, Tribunale Ordinario Penale e Ufficio esecuzione penale esterna
Sorrentino: «L’inclusione sociale e il recupero di chi ha sbagliato passano anche da qui»


 Trenta persone condannate al lavoro di pubblica utilità o che godranno del procedimento sospeso con messa alla prova, effettueranno nei prossimi tre anni, il loro servizio in favore della collettività nei due presidi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, dunque al San Giovanni di Dio e al Policlinico Duilio Casula. È quanto prevedono il protocollo d’intesa la convenzione firmati dal commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal presidente del Tribunale di Cagliari, Mauro Grandesso Silvestri, e da Rossana Carta, dirigente dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna  (Uepe) di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano e Ogliastra.
«Si tratta – spiega Giorgio Sorrentino – di un accordo che ha lo scopo di dare impulso ad azioni volte a favorire percorsi di inclusione sociale nei confronti delle persone sottoposte a misure alternative alla detenzione, finalizzate all'espletamento di attività di volontariato. Noi crediamo che, grazie a queste iniziative, davvero possiamo fare tantissimo sul fronte dell’inclusione sociale. Crediamo molto nella collaborazione con i magistrati e con gli uffici del ministero della Giustizia e vogliamo dare il nostro contributo».

Soddisfatta, Rossana Carta, dirigente dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna  (Uepe) di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano e Ogliastra: «Si tratta di una risorsa per i cittadini, condannati e imputati, che attraverso un procedimento di risocializzazione e di un percorso in lavoro di pubblica utilità, saranno attori di buone azioni. Dunque, si ottengono diversi risultati: l’esecuzione della pena, ma anche garanzia di sicurezza per la società, perché il condannato e l’imputato non incorrerà più in comportamenti di reato».
Le persone ritenute idonee per il percorso di volontariato svolgeranno  attività amministrative e tecniche, ma anche ogni altra attività di lavoro di pubblica utilità connessa alla professionalità degli interessati e alle finalità dell’Azienda. Per ciascuno verrà redatto un progetto che contempli l’attività di volontariato, il luogo in cui si svolge, il numero di ore e le modalità. Per ogni persona inserita è prevista la presenza di un referente che lo affianchi  nel percorso, lo supporti nello svolgimento del compito affidatogli e mantenga i rapporti con l’Ufficio esecuzione penale esterna.
L’inserimento nell'attività dovrà essere preceduto da un colloquio con il referente dell’Aou e sarà  redatta una scheda di presentazione, in cui verrà specificato anche l’impegno al fine di poter collocare al meglio le persone all'interno dell’Azienda. 

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