- Le opportunità della misura per la produzione integrata del Programma di sviluppo rurale (PSR), anche alla luce delle prospettive di utilizzo delle biomasse nella chimica verde, è stata al centro di una giornata di studi che si è tenuta oggi a Porto Torres, organizzata dall’Agenzia Laore e dal Comune turritano. Insieme a esperti e studiosi, che hanno illustrato la misura 10.1.2 del PSR e i nuovi, disciplinari di produzione di olivo, vite, carciofo e cardo, a produttori e associazioni di categoria, hanno partecipato gli assessori dell’Agricoltura e dell’Industria, Elisabetta Falchi e Maria Grazia Piras.
Falchi: prodotto di qualità da territorio di qualità. “La qualità è la chiave del nostro PSR, perché è l’elemento che aumenta la competitività sui mercati – ha detto Falchi -. La qualità del prodotto, per noi, deve andare di pari passo con la qualità dell’ambiente e per questo abbiamo dato grande importanza alle misure per il benessere animale, la produzione biologica e quella integrata”. Proprio quest’ultimo aspetto, cioè “l’uso di metodi sostenibili ed ecocompatibili, che minimizzano l’utilizzo di prodotti chimici a tutela dell’ambiente” è stato approfondito oggi a Porto Torres, perché “il prodotto di qualità può nascere solo da un territorio di qualità e vogliamo spingere gli agricoltori in questa direzione”. E così, nel PSR 2014-2020, “le misure di produzione integrata sono state estese: prima era solo la vite, ora anche l’olivo, il carciofo, il mais e il cardo”.
Cardo, filiera che coniuga agricoltura e industria. Una produzione, quella del cardo, capace di “coniugare l’ambiente con l’agricoltura e l’industria”, ha detto la responsabile dell’Agricoltura. La filiera del cardo, infatti, fornisce materia prima per la produzione di bioplastiche, ma i suoi sottoprodotti hanno anche altri utilizzi: “Sono ricchi in fibra e proteine e potrebbero essere utilizzati per l’alimentazione degli animali allevati in Sardegna, in particolare degli ovini da latte – Se si tiene conto che la Sardegna è la prima regione italiana e leader mondiale delle produzioni ovine da latte, l’impiego di questo importante sottoprodotto potrebbe ridurre la dipendenza soprattutto del sistema ovino dall’importazione di alimenti zootecnici, spesso di origine transgenica, dal mercato internazionale”. Piras: materia prima per biopolimeri a km zero. La collaborazione tra agricoltura e industria “ormai fondamentale nella circular economy” è stata evidenziata da Maria Grazia Piras. L’assessore dell’Industria ha infatti sottolineato “l’importanza per una industria come Matrica di avere la disponibilità di materia prima a km zero”. L’obiettivo è di incentivare “la coltivazione del cardo fino a 10mila ettari, in terreni che siano marginali e non condizionino la produzione ortofrutticola e agricola primaria, portando anche benefici per l’allevamento animale”, ha detto l’assessore. Compostabile, mercato da conquistare. Quello dei biopolimeri è infatti “un mercato importantissimo”, come anche quello del compostabile. “La previsione è che entro il 2020 il compostabile passerà da 120mila a 300 mila tonnellate: è un mercato che dobbiamo conquistare – ha affermato Piras – Pertanto, come Regione dobbiamo credere in un’azienda apprezzata a livello europeo per il suo know how e lavorare perché possa espandersi”. Per questa ragione, ha puntualizzato la titolare dell’Industria, “stiamo chiedendo interventi a livello nazionale ed europeo per incentivare in Italia l’uso del compostabile: noi spingiamo in questa direzione ogni volta che concediamo un contributo regionale”. L’auspicio è “che a settembre si possa partire con la semina”. La Regione sta facendo dunque la propria parte, ha concluso Maria Grazia Piras: “Chiediamo che anche Matrica e i suoi soci Novamont e Versalis si impegnino negli investimenti già previsti”. |