mercoledì 27 agosto 2014

ANGELA ANTONA HA PRESENTATO IL SUO LIBRO

 Angela Antona l'archeologa della soprintendenza, direttrice degli scavi,di  La Prisgjona, in località Capichera di Arzachena,  un importante nuraghe che domina uno dei più grandi e più complessi villaggi nuragici dell'intera Sardegna, ha presentato il suo libro nella sala consiliare di La Maddalena . Era  presente anche il noto fotografo subacqueo e ricercatore a sua volta, Egidio Trasinito che ha curato le splendide foto del libro. Le relazioni di presentazione sonop state tenute da Gian Carlo Tusceri, che tra le altre cose è un appassionato studioso e ricercatore di evidenze archeologiche locali e Alessandro Porqueddu, allievo del prof. Raimondo Zucca, che è impegnato al momento in territorio di Cabras per il recupero di un altro gigante di Monte Prama e di altro ancora.Peone


Il nuraghe la Prisgjona è un nuraghe inserito in un Parco Archeologico che ha potuto contare già lo scarso anno oltre 160.000 visiatori, mentre sono in corso gli scavi. In questo modo gli ospiti possono seguire, durante la visita guidata anche le tecniche di scavo e recupero dei reperti.
Una previsione di massima lascia intuire che le capanne asservite al nuraghe, nella vallata di Capichera possano essere molto più numerose del centinaio inizialmente previste.
Il libro di Antona porta il lettore ad immergersi in questo ambiente straordinario e a comprenderne l'organizzazione e sociale e la  sua straordinaria funzione in un ambiente, quello gallurese, troppo frettolosamente, nello scorso secolo, liquidato dagli studiosi come inconsistente, fuorviati dalla cultura degli stazzi isolati e l'un contro l'altro armati, talvolta, che si era sovrapposta recentemente in quel territorio.
Gli scavi della Prisgjona col loro forte richiamo anche turistico, oggi, completano un'offerta al turista non più basata esclusivamente sulla bellezza delle coste e del mare e sulla vita mondana dei vip. La presentazione del libro dell'Archeologa, amica sincera dell'arcipelago maddalenino e figlia della Gallura, è dunque un'occasione da non perdere, per chi vuole comprendere come la cultura possa essere non a rimorchio, bensì al traino del turismo stesso.pEONE
                                                          

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