Nelle
prime ore della mattinata odierna in Olbia, Sassari, Alghero e Porto Torres, nonché
nel territorio ungherese con l’ausilio delle locali forze di polizia, il Reparto
Territoriale dei Carabinieri di Olbia ha dato esecuzione alle ordinanze di
custodia cautelare in carcere, arresti domiciliari e sottoposizione ad obbligo
di dimora emesse nell’ambito dell’indagine CARDER, diretta dalla Procura di
Cagliari.
I
provvedimenti restrittivi riguardano 12 soggetti,
italiani e stranieri (3 da associare in luogo di detenzione, 3 agli arresti
domiciliari e 6 da sottoporre ad obbligo di dimora), di cui alcuni
pregiudicati, indiziati, a vario titolo, di ricettazione continuata in
concorso, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi
informatici o telematici, frode informatica continuata in concorso.
Alle
6 persone colpite da misura restrittiva viene Contestata l’associazione per delinquere finalizzata ai citati reati, mentre
gli altri 6 sono responsabili a vario titolo di truffe informatiche.
Nel
complesso, l’attività investigativa ha consentito di acquisire elementi di
colpevolezza per 27 indagati e, nel
corso dell’indagine, un copioso materiale probatorio è già stato sottoposto a
sequestro. Gli accertamenti compiuti per addivenire a
riscontrare la responsabilità penale degli indagati hanno riguardato l’analisi
dei dati forniti dalle società che gestiscono i flussi provenienti dai pos per l’utilizzo delle carte di
credito, i tabulati di traffico telefonico ed intercettazioni telefoniche.
Il
sodalizio, con al vertice un soggetto straniero ed un italiano (quest’ultimo
attualmente detenuto in Ungheria per reati di analoga natura), è accusato di
avere promosso, costituito, organizzato e diretto un’associazione per
delinquere che si occupava di reperire innumerevoli codici di carte di credito
estere (principalmente statunitensi) avvalendosi di specifici e collaudati
canali di approvvigionamento per compiere, di conseguenza, l’attività di
clonazione delle medesime carte, finalizzata alla utilizzazione fraudolenta in
diverse località del territorio nazionale con il concorso attivo nel reato di
numerosi esercenti commerciali compiacenti. Giova precisare che il modus operandi dei carders è avvenuto con l’acquisizione dei dati o attraverso la
tecnica dello skimming (furto di dati
in occasione di transazioni effettuate dai proprietari delle carte) o
attraverso la violazione dei sistemi di coloro che possiedono, a vario titolo,
i dati delle carte di credito (banche, circuiti, gestori dei pos etc.); a proposito di quest’ultimo modus operandi, solo tra il 27 novembre
ed il 15 dicembre 2013 vi è stata una violazione di sistemi a danno di Target
Corporation (società gestore di dati) che ha esposto i dati di circa 40 milioni
di carte di credito.
L’attività
investigativa, protrattasi per circa 9 mesi, ha permesso di documentare più di 3.000 transazioni illecite avvenute su
tutto il territorio nazionale ed estero, per un importo di circa 1 milione di Euro, con danno non solo
dei singoli titolari delle carte ma anche dei circuiti di intermediazione
bancaria nazionali ed internazionali (VISA, MASTERCARD, AMERICAN EXPRESS, CARTA
SI, SETEFI); in alcune transazioni fraudolente,
compiute con il concorso di alcuni commercianti olbiesi, sono stati utilizzati nomi
non solo di fantasia ma anche di appartenenti alle Istituzioni (magistrati e
carabinieri). E’ stata proprio la complicità
degli esercenti (alcuni molto noti e con attività commerciali ubicate in
località turistiche redditizie come Alghero, Porto Cervo e tutta la
Costa Smeralda) attratti da facili, immediati e
cospicui guadagni l’elemento imprescindibile per il compimento dei reati. Gli stessi si sono prestati a mettere a
disposizione i propri pos per
compiere le transazioni fraudolente (sono stati accertati all’incirca
trenta soggetti compiacenti su tutto il territorio isolano). Il denaro indebitamente sottratto ha consentito agli indagati di
mantenere un alto tenore di vita assolutamente sproporzionato alle loro
effettive disponibilità.
Sono
inoltre ancora in corso di esecuzione 51
decreti di perquisizione domiciliare, su tutto il territorio nazionale, nei
confronti di soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine (oltre che nel
sassarese, anche a Oristano, Cagliari, in Versilia, Milano, Ancona e Livorno).
Di fondamentale importanza è
stata la collaborazione resa dagli esperti informatici dell’Università degli
studi di Cagliari, nonché da parte di alcune delle società di
intermediazione bancaria ed in particolare AMERICAN EXPRESS, CARTASI, SETEFI,
CITY BANK e S.I.A.