domenica 28 giugno 2015

SANITA’: PROVOCAZIONE dei RIFORMATORI: SI APPROVI LA “LEGGE RINVIO”!



In Sardegna, nel febbraio 2014, si sono svolte le elezioni regionali: il tema “buona sanità” era al centro di qualsiasi programma elettorale.
Tutti erano infatti consapevoli  che i 350 milioni di euro di disavanzo annuo della sanità sarda erano diventati insostenibili. Forse era possibile dividersi sulla ricetta dell’intervento, certamente non sulla sua urgenza.
Dopo le elezioni, gli undici partiti della maggioranza hanno dunque subito iniziato a litigare tra loro, hanno discusso, ragionato, mediato e, finalmente, hanno dato trionfalmente fiato alle trombe con la legge sulla sanità sarda del 17 novembre 2014.
Una legge di profonda riforma del sistema sanitario sardo? Manco per sogno!Una semplice “legge di promesse future”, che aveva l’unico scopo reale di sostituire i direttori generali indicati dal centrodestra con una nuova infornata di direttori amici dei vincitori
Inevitabilmente, otto mesi dopo la “legge che promette le riforme in sanità”,tutte le riforme promesse sono ancora da realizzare, né si vede all’orizzonte un accordo politico che possa almeno far sperare nel cambiamento. Ogni ASL, ogni ospedale, ogni sevizio territoriale continua a funzionare come una repubblichetta con leggi proprie, che pensa ai propri appalti, ai propri acquisti, al proprio personale e non c’è nessuna traccia di quelle attività di centralizzazione dei servizi che consentirebbero risparmi di scala.
I poveri Commissari, come qualsiasi Co.co.co,  vengono rinnovati di quattro mesi in quattro mesi (come possano fare programmazione, resta un mistero!), nessuna traccia dell’adeguamento del SSR, della riforma della rete ospedaliera, delle nuove aziende ospedaliere, dell’AREU. 
Che fare?
La soluzione proposta dai Riformatori con l’odierno testo di legge ha ovviamente il gusto arrabbiato e amaro della provocazione: RINVIAMO TUTTO!
Visto che la maggioranza non è in grado di cambiare nulla, l’unica strada ragionevole è rinviare  tutti i termini temporali delle riforme previste dalla legge 23/2014 e dare almeno un anno di mandato ai poveri Commissari Co.co.co.
L’unica, tristissima, considerazione positiva è la nostra convinzione (sottolineata nell’articolo della copertura finanziaria della proposta di legge) che il rinvio non produrrebbe nessun ulteriore danno economico alla sanità sarda (oltre quelli gravissimi che già ci sono!) soltanto perché nessun beneficio avrebbe dato la “legge delle promesse” e della razionalizzazione che -in realtà- non razionalizzava nulla!
In conclusione, la proposta di legge dei Riformatori è la denuncia della disastrosa incapacità di questa maggioranza di fare qualsiasi riforma sanitaria .
Purtroppo, non c’è più neppure la possibilità di usare per la sanità il tesoretto “fuori patto di stabilità”: con la nuova normativa contabile sul pareggio di bilancio, gli sprechi e le inappropriatezze della sanità sarda saranno pagate dal sangue e dalla carne viva dei cittadini sardi.
Eppure, restare fermi non si può: di rinvio in rinvio della riforma, il rischio è che crolli rovinosamente l’intero sistema sanitario sardo , travolgendo la tutela più preziosa per ciascun cittadino, quella della salute!
E’ per questo che i Riformatori non si stancano di chiedere coraggio e visione politica al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Sanità: noi non ci schieriamo dalla parte della conservazione, come fa un pezzo di maggioranza che vorrebbe ancora gestire le clientele e le macerie. Siamo a disposizione e lo diciamo da sempre, per sostenere vere politiche di cambiamento, ma non assisteremo  distratti e senza muovere un dito allo sfascio della nostra sanità, consentito da questa maggioranza incapace.

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