martedì 9 febbraio 2016

TRIBUNALE DI TEMPIO: SLACCI LEGITTIMI CONDANNATI UN CONDOMINIO DI OLBIA E UN’IMPRESA DI LA MADDALENA

TRIBUNALE DI TEMPIO: SLACCI LEGITTIMI
CONDANNATI UN CONDOMINIO DI OLBIA
E UN’IMPRESA DI LA MADDALENA



Non avevano mai regolarizzato le utenze e da anni non pagavano l’acqua: per questo Abbanoa aveva avviato la procedura di slaccio. Il Tribunale di Tempio conferma la legittimità della sospensione della fornitura nei confronti di un condominio di Olbia e una società di La Maddalena.

Il condominio plurimoroso. Il primo, in località Tilibas, aveva accumulato un debito di oltre 78mila euro. Dopo aver inviato numerosi solleciti, alla fine lo scorso settembre erano arrivati i sigilli all’utenza. I titolari dell’utenza aveva presentato ricorso e in via provvisoria avevano ottenuto il temporaneo riallaccio con un provvedimento d’urgenza “inaudita altera parte”, ancor prima di confrontarsi con la controparte e cioè Abbanoa. Quando si è entrati nel merito della vicenda sono emerse tutte le irregolarità del condominio, difeso dall’avvocato Antonella Raspitzu, e la legittimità dell’operato di Abbanoa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Macciotta.

Utenza mai regolarizzata. Innanzitutto i titolari non avevano mai fatto la voltura e l’utenza risultava ancora intestata a un’altra società. L’attuale condominio, però, ha confermato di essersi costituito nel 2006 e quindi da allora è stato l’utilizzatore di fatto dell’utenza e di conseguenza il beneficiario dei consumi mai pagati. Per questo motivo il Tribunale di Tempo ha revocato il provvedimento “inaudita altera parte”, confermando la legittimità dello slaccio e dell’importo di oltre 78mila euro dovuto, e ha condannato il condominio a pagare anche tremila euro di spese legali in favore di Abbanoa.

L’impresa che chiedeva la tariffa per le famiglie. Con un debito di oltre 8mila euro una società di La Maddalena, assistita dagli avvocati Claudio Manca e Roberto Sirena, sosteneva di aver diritto a uno sconto del 50 per cento per i periodi di non potabilità, all’applicazione di una tariffa differente e alla prescrizione di alcune fatture. Anche in questo caso il Tribunale di Tempo ha confermato la legittimità dell’operato di Abbanoa. Le attuali normative non prevedono una tariffa differente per i periodi di non potabilità mentre sul fronte delle prescrizioni Abbanoa ha dimostrato di aver inviato i solleciti di pagamento nei tempi dovuti. 

Condotta contraria alla buna fede. E’ stata rigettata anche la richiesta di applicazione delle tariffe per uso domestico, riservate a persone fisiche: l’utenza invece è intestata a una società che svolge attività di costruzione, vendita e locazione di immobili. “La condotta delle ricorrente”, sottolinea il giudice nei confronti dell’impresa, “appare dunque manifestamente contraria a buona fede, pretendendo essa di proseguire ad usufruire della fornitura idrica senza corrispondere quanto dovuto a titolo di corrispettivo”. Il ricorso è stato quindi respinto e il condominio condannato a pagare mille euro di spese legali.

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