martedì 1 marzo 2016

Harte conferma l’addio e non versa i 3 milioni

La decisione era stata anticipata due settimane fa da una lettera del magnate Per il Parco l’isola deve diventare pubblica. Già staccato l’assegno al tribunale
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LA MADDALENA. Con il fiato sospeso fino all’ultimo minuto. Per sapere se l’addio del neozelandese Michael Harte a Budelli fosse davvero definitivo. Nell’ultimo giorno di riflessione concesso dal giudice, non è arrivato nessun versamento al tribunale di Tempio. Harte aveva tempo fino a ieri per versare i 3 milioni di euro con cui si era aggiudicato l’isola all’asta. Il ricco banchiere ha rinunciato definitivamente al paradiso rosa. Arriva la parola fine sulla storia d’amore nata nel 2013 tra il banchiere della Barclays bank e Budelli. Una unione tormentata, osteggiata da tanti, voluta da molti.
La lettera d’addio. Qualche settimana fa Harte aveva anticipato la sua decisione. In una lettera inviata al sindaco Luca Montella e al governatore Francesco Pigliaru il businessman impegnato in progetti filantropici in giro per il mondo aveva spiegato le ragioni del suo addio. «Non ci sono le condizioni necessarie o sufficienti per realizzare il piano di conservazione e ricerca ambientale da lui auspicato – si legge nella missiva inviata dal suo legale al primo cittadino e al governatore –. In più l’incertezza sulla classificazione dell’isola, attualmente riserva integrale e il mancato ripristino della tutela parziale rendono il piano difficilmente sostenibile».
Isola alla deriva. Il futuro di Budelli adesso è tutto da scrivere. L’ipotesi più accreditata è che si debba procedere a una nuova asta. L’isola appartiene infatti alla Gallura Immobiliare, società andata in fallimento.
Diritto di prelazione. Il Parco non ha mai cambiato idea sul futuro dell’isola. Ritiene che debba diventare pubblica. Per questo motivo nel 2014 aveva esercitato il diritto di prelazione, ma non prima di aver ottenuto le risorse dallo Stato per l’acquisto. 3 milioni di euro, soldi versati regolarmente al tribunale, come anche le spese di registrazione di circa 250mila euro. Ma per la giustizia amministrativa il diritto di prelazione è illegittimo. Il Parco non può utilizzare questo strumento fino a quando non approva il Piano del Parco, un po’ il Puc dell’ente verde.
Il Piano del Parco. Dal mese di novembre il Piano del Parco è sul tavolo della Regione. Spetta Cagliari dare il via libera. Per approvarlo il Consiglio direttivo dell’ente aveva fatto una maratona. Un’approvazione arrivata all’ultimo giorno utile e non senza momenti di tensione. In particolare sull’opportunità o meno di trasformare Budelli in riserva integrale. Quando viene istituito il Parco Budelli viene classificata riserva parziale. Nel 2014 il presidente dell’ente, Giuseppe Bonanno, preoccupato da possibili interessi speculativi sull’isola, introduce la riserva integrale entry no take. In fase di discussione del Piano quattro consiglieri del direttivo votano per il ripristino della tutela parziale. Decisione ribaltata a poche ore dalla scadenza dei termini per l’approvazione. Con una mossa a sorpresa e la formula dell’emendamento Bonanno riesce a rimettere in votazione il provvedimento e ottenere la maggioranza. In realtà la delibera viene duramente contestata. E viene inviata a Cagliari in due versioni.
Crowdfunding. Una scuola di Biella ha lanciato la campagna di acquisto di Budelli con le paghette. Un segno di grande sensibilità ambientale,
ma anche una strada considerata percorribile dal Parco. «Il crowdfunding potrebbe rappresentare una garanzia – ha detto Bonanno –, oltre che per l'acquisto anche per instaurare un modello di gestione diffusa che trasformerebbe l’isola in un laboratorio permanente di educazione ambientale».

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