mercoledì 16 marzo 2016

SARDEGNA COORDINA MISSIONE REGIONI ITALIANE IN TUNISIA IL 18 MARZO

P Le regioni italiane, guidate dalla Regione Sardegna e dal presidente Francesco Pigliaru, in qualità di coordinatore del sistema regionale Italiano nel settore della cooperazione internazionale in seno alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, saranno protagoniste della missione istituzionale in Tunisia, il prossimo 18 marzo, in occasione, della commemorazione al museo del Bardo, a un anno esatto dell'attentato.

La missione è una delle prime fattive risposte che le Regioni italiane intendono dare al Governo tunisino. Vuole essere un segnale di amicizia e di vicinanza del nostro Paese alle autorità tunisine, anche alla luce dei recenti episodi che hanno visto il riacutizzarsi delle rivolte sociali nei Governatorati più svantaggiati, e, parallelamente, una utile occasione per discutere possibili iniziative di collaborazione tra i territori. 
La missione nasce all'interno della Conferenza delle Regioni dove è stato approvato, lo scorso  17 dicembre, un documento sulle relazioni con la Tunisia, finalizzato a contribuire al processo di riequilibrio territoriale, a sostenere il decentramento, e a rafforzare la cooperazione in aree di mutuo interesse quali agricoltura, sviluppo rurale, inclusione, istruzione. E' prevista la partecipazione di: Francesco Pigliaru, Presidente della Regione Sardegna, Rosario Crocetta, Presidente della regione Sicilia, Franco Codega, Presidente della VI Commissione (Cooperazione allo sviluppo) della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Fabrizio Sala, Vice Presidente della Regione  Lombardia, Pasquale Passarelli, delegato del Presidente della Regione Molise, Mario Gay, Vice Direttore generale Osservatorio interregionale per la cooperazione allo sviluppo, Massimo Carpinelli, rettore dell'Università di Sassari, Gian Mario Demuro, assessore degli Affari Generali della Regione Sardegna,  e Anna Catte, Direttore dell'Autorità di Gestione del Programma ENI 2014 – 2020.
La delegazione di Presidenti e rappresentanti di regione italiane, che sarà ricevuta dall'Ambasciatore De Cardona, nel pomeriggio parteciperà all'evento commemorativo dell'attentato al Museo del Bardo. Nel corso della giornata, incontrerà Youssef Chahed, ministro degli Affari Locali, Yassine Brahim ministro per lo Sviluppo, gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale, Néji Jalloul, ministro dell’educazione e Moufida Jaballah, direttrice generale della Cooperazione transfrontaliera con l'Unione Europea, i rettori delle Università tunisine e i governatori loro omologhi. Le Regioni hanno infatti convenuto di intraprendere iniziative per supportare il processo di democratizzazione attraverso la cooperazione decentrata, che parte cioè dai bisogni locali, dando mandato al presidente Pigliaru di incoraggiare iniziative in tal senso. 
Il Presidente Pigliaru, insieme a Yassine Brahim, Ministro tunisino per lo Sviluppo, gli Investimenti e la Cooperazione Internazionale, e a un rappresentante della delegazione dell’Unione europea in Tunisia, parteciperà inoltre alla riunione istituzionale per l’avvio operativo del nuovo Programma ENI CBC Med, di cui la Regione è Autorità di Gestione. L’evento sarà anche occasione, infatti, per fare il punto sull’esperienza acquisita durante il Programma ENPI 2007-2013. A questo proposito, il Presidente e il Ministro avranno modo di incontrare alcuni beneficiari di progetti di successo finanziati in Tunisia, nel campo dell'agroindustria, delle energie rinnovabili e delle nuove professioni in campo ambientale.
Adottato lo scorso dicembre dalla Commissione europea, il nuovo Programma ENI CBC Med 2014-2020 rappresenta un’ambiziosa iniziativa che ha l'obiettivo di rafforzare la cooperazione all’interno dello spazio euro-mediterraneo, affrontando le sfide comuni nell'ambito dei seguenti settori: sviluppo delle imprese e delle PMI; supporto a istruzione, ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione; promozione dell’inclusione sociale e lotta alla povertà; protezione dell'ambiente, adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici. Con una dotazione di 209 milioni di euro, il Programma vede la partecipazione di 13 Paesi e di oltre 95 territori dove vivono circa 185 milioni di persone.

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