lunedì 12 giugno 2017

Al Presidente della Regione 
Prof. Francesco Pigliaru
Al Presidente del Consiglio Regionale 
Dott. Gianfranco Ganau 
All'Assessore alla Sanità 
Dott. Luigi Arru 
E pc
A TUTTI i sindaci della Sardegna 

Oggetto: Riforma della sanità in Sardegna 

ANCI Sardegna si schiera, senza se e senza ma, a fianco a quelle amministrazioni e comunità che stanno combattendo per garantire il diritto alla salute dei propri cittadini. 
I sindaci, gli amministratori sono i primi a volere abbattuti gli sprechi, gli intollerabili privilegi, i doppioni, le assunzioni clientelari che nella sanità sarda sono state fatte nei decenni e che l'hanno ridotta praticamente sul lastrico. 

A parere di Anci Sardegna non bisogna mai confondere il diritto alla salute che deve essere garantito anche nelle aree marginali della nostra terra con gli sprechi che vengono perpetrati ai danni di tutta la comunità sarda: rendere servizi sanitari fondamentali a La Maddalena, Isili, Bosa, Ghilarza, Tempio, Ozieri, Sorgono, Muravera, Thiesi non può essere annoverato come "spreco", ma come diritto dei cittadini ad avere servizi sanitari di prossimità. 

Anci Sardegna chiede all'Ats di aggredire gli sprechi, le sacche di privilegio, di bloccare le assunzioni clientelari, di eliminare i doppioni presenti all'interno degli stessi ospedali, di abbattere radicalmente la spesa farmaceutica, di eliminare le liste di attesa che alimentano il ricorso a servizi resi da privati (magari gli stessi che non smaltiscono il lavoro dentro ospedali) ma di garantire ai sardi che vivono nelle aree svantaggiate di vedere tutelato il diritto alla salute. 

Ancora ci è ignoto il lavoro che la Commissione di Inchiesta del Consiglio Regionale doveva portare avanti per attivare riforme realmente calate sulle realtà della nostra isola; si è preferito - come da tradizione gattopardesca - annunciare di cambiare tutto per non cambiare nulla se non attraverso gli abbattimenti dei servizi sanitari (già infiacchiti da anni di tagli) nelle aree più isolate della Sardegna. 

I sindaci della Sardegna non approveranno mai Atti Aziendali che tagliano nelle aree deboli senza vedere, prima, l'abbattimento della spesa farmaceutica, la soppressione dei reparti "doppione" dentro gli stessi ospedali, la retrocessione di primariati dati per affiliazione politica, le assunzioni interinali che durano da diversi lustri, il ricorso alle chilometriche liste d'attesa pubbliche per travasare i guadagni negli studi medici privati. 

Anci e i Sindaci della Sardegna sono disponibili a concorre a una vera riforma della sanità in Sardegna che metta al centro i cittadini e le comunità e non i posti di potere e gli intollerabili privilegi rafforzando, certamente, non solo i presidi ospedalieri ma anche tutta la medicina del territorio e gli interventi di emergenza-urgenza nelle geografie svantaggiate della Sardegna. 

In attesa di un cortese cenno di riscontro è gradita l'occasione per inviare Cordiali Saluti 

Il Presidente 
Emiliano Deiana 

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