sabato 10 giugno 2017

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Signor Presidente,
Signor Assessore alla Sanità
Signori Consiglieri Regionali
Signor Direttore Generale

p.c.
Sig. Prefetto
La Maddalena, 10.06.2017


         La strategia dei vertici sanitari è sempre più inquietante ed il silenzio di chi può decidere mi diventa assordante.
         A poco più di una settimana dalla venuta del Direttore Generale Moirano a La Maddalena in occasione della Conferenza Socio Sanitaria, cioè a dieci giorni da parole che sembravano portate a rassicurare il nostro territorio, un altro pezzo del nostro ospedale Paolo Merlo viene, invece, definitivamente cancellato: la Pediatria non c’è più.
         Tutte le attrezzature, farmaci compresi, sono stati trasferiti in altro reparto.
         I nostri bambini - compresi quelli che qualcuno ha voluto far nascere ad Olbia - dovranno transitare dal Pronto Soccorso.
         L’unico specialista Pediatra presente nel reparto, dal 1 luglio sarà trasferita all’Ospedale di Olbia. Uno dei reparti più accoglienti del nostro ospedale, nel quale pochi anni fa sono stati spesi soldi pubblici, non esiste più.
         Appare tutto sempre più chiaro: Nel contorto pensiero tecnico, con l’avvallo della politica, le condizioni di sicurezza vengono raggiunte anziché col potenziamento della strutture con la loro dismissione.
         Qualcun altro nascerà su un tavolino del pronto soccorso e anche ai bambini più grandi spetterà lo stesso trattamento.
         Signori Assessore alla Sanità, Presidente Pigliaru, Consiglieri Regionali, Direttore Moirano, la nostra comunità fa parte della Sardegna? Abbiamo gli stessi diritti, oppure no? Può essere ammissibile relegarci in tale stato?
         Un Pronto Soccorso che ha una carenza cronica di organico non vi pare che esponga l’utenza ad ulteriori rischi?
         Tutto ciò accade quando ancora risuona l’eco di parole rassicuranti di potenziamento, ma che sono soltanto parole pronunziate con quel linguaggio che ormai tutti riconoscono da lontano: un odioso e menzognero politichese che svilisce il senso civico delle comunità, le quali non trovano più alcun riferimento per credere che le regole vadano rispettate.
         Disattese per l’ennesima volta le promesse del potenziamento del nostro presidio ospedaliero, permangono scippi e distruzioni. Un punto nascita chiuso, la pediatria che chiude, una camera iperbarica agonizzante, anticipate qualche anno fa dalla sottrazione della chirurgia.
         E’ oramai impossibile per un Sindaco affrontare il dissenso dei propri cittadini che appare sempre più legittimo.
         Vano diventa lo sforzo di tenere a bada una comunità.
         La salute delle persone viene svilita di fronte ad una inspiegabile logica dei numeri. Qualcuno vorrebbe che la matematica prevalesse sul valore della vita.
         Ricordo che non più tardi di qualche giorno fa, un ragazzo vittima di un grave incidente stradale, ha rischiato la vita e la mano del buon Dio è volata più veloce di un elicottero che non sarebbe mai arrivato.
         Dico solo questo, rivendichiamo che ci sia garantito il diritto alla salute. 
        
         La mia fascia tricolore verrà portata al Prefetto questo lunedì. Non ho altri rimedi.
         La bandiera sarda del mio comune viene dolorosamente abbassata a mezz’asta.

                                                                                                                       Il Sindaco

                                                                                                                       Luca Carlo Montella

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