martedì 26 settembre 2017

QUESTURA DI SASSARI Ufficio Gabinetto





Sassari – La Polizia di stato esegue un’ordinanza del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa,



Nel pomeriggio di ieri, personale della Squadra Mobile ha notificato l’ordinanza che dispone il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal G.I.P del Tribunale di Sassari, nei confronti di un 42 enne, sassarese, poiché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno dell’ex convivente.
La delicata attività, svolta dagli investigatori della Squadra Mobile ha preso avvio dopo che la donna si era rivolta in Questura per denunciare le continue umiliazioni, aggressioni fisiche e verbali cui la sottoponeva l’allora compagno, infliggendo alla stessa una serie continua di sofferenze fisiche ed umiliazioni, per futili motivi, costringendola in diverse occasioni a ricorrere alle cure mediche.
In particolare, dall’attività di indagine è emerso che la vittima, oltre ad essere continuamente mortificata ed ingiuriata, veniva sistematicamente percossa e diffidata dallo sporgere querela e minacciata che in caso contrario gliel’avrebbe fatta pagare e che avrebbero subito ritorsioni anche i familiari della donna.
 I maltrattamenti sono andati avanti per un periodo di circa due anni, fino a quando la persona offesa, dopo aver preso coscienza della situazione, ha trovato la forza di ribellarsi, allontanando l’uomo dalla sua abitazione, e denunciando il suo aguzzino. Gli elementi raccolti dagli investigatori sono stati ritenuti dal PM, dott. Giovanni Porcheddu, non solo fondati ma talmente gravi da giustificare la richiesta dell’emissione del provvedimento del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati, accompagnata dal divieto di contattarla con qualsiasi mezzo. In caso di mancata osservanza delle prescrizioni disposte dal GIP, dott.ssa Carmela Rita Serra,  potrà essere applicata nei confronti dell’uomo una misura più grave, quale gli arresti domiciliari o la custodia in carcere.




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