lunedì 25 novembre 2013

Il personale del Parco a Olbia a sostegno della popolazione




Il personale del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena ha partecipato alle operazioni di assistenza e soccorso alle tante famiglie colpite dall’alluvione che ha interessato tutta l’isola e in particolare la città di Olbia. Tanto il lavoro da fare e fatto per provare a restituire vivibilità a una città profondamente segnata dal nubifragio che si è impetuosamente abbattuto lo scorso lunedì causando numerosi morti. I dipendenti del Parco si sono alternati in questi giorni a sostegno della Protezione civile di La Maddalena immediatamente allertata e impegnata sul campo nelle operazioni di primo soccorso.

«Con i dipendenti del Parco abbiamo raggiunto il gruppo della protezione civile di La Maddalena coordinato da Claudio Ciucci. Abbiamo aiutato gli abitanti investiti nelle loro case dall’evento alluvionale. – spiega il Direttore Ciro Pignattelli – Abbiamo osservato e registrato il disagio di queste ore, ci si muove al meglio per recuperare quel poco che resta. Gli occhi sono stanchi dei disastri e replay alluvionali: luoghi diversi, stessi fotogrammi, nuove vittime. Non siamo di fronte a catastrofi naturali. Non c'è nulla di naturale né in questi eventi né nei loro effetti. L'acqua ha memoria, noi no. – sottolinea Pignatelli -  Abbiamo deviato i suoi flussi naturali, occupati i suoi spazi senza curarcene. La natura ci chiede il conto, rivuole i suoi spazi. Ai danni causati dovuti prevalentemente all’insipienza di amministratori privi di qualunque scrupolo, si aggiungono i cambiamenti climatici. Non si può più aspettare, sono urgenti misure di mitigazione e di adattamento ambientale.Si riparano i danni piuttosto che prevenire le cause. I costi del non fare più di quelli che servirebbero per mettere in sicurezza il territorio. Occorre un green new deal per il territorio».


«Sono profondamente colpito – spiega il Presidente Giuseppe Bonanno – occorre una riflessione importante e una conseguente azione amministrativa efficace per fare in modo che questo lutto collettivo non rappresenti semplicemente  un dramma senza risposte. La programmazione e la corretta gestione del territorio rappresentano una sfida non più derogabile se vogliamo che l’ambiente e la natura rappresentino una risorsa e non una spada di Damocle pendente sulle nostre comunità. Purtroppo per anni abbiamo, noi ecologisti, assunto il ruolo di novelle Cassandre, oggi tutto ci porta a dire che non era allarmismo ma pragmatismo. Da ora, da subito, bisognerebbe evitare di insistere nel finanziare industrie ormai decotte e investire in prevenzione sul dissesto, agricoltura e tutela. Significa ripensare il nostro mondo, – spiega il Presidente del Parco – è  necessario dare risposte concrete e assumere l'impegno sul diritto dovere di assicurare un futuro al nostro territorio e a chi lo abita».

Meteo