martedì 21 gennaio 2014

Manifestazione contro armi chimiche














Tutta colpa di un fax intestato Saremar lasciato sulla scrivania del Sindaco ad inizio mattina che confermava che il trtaghetto Saremar avrebbe trasportato materiale esplosivo .Il pensiero va subito alla armi chimiche siriane. Il ragionamento è semplice: si svuota la galleria del materiale esplosivo rimasto per far posto alle pestilenze chimiche di Assad. Subito viene autoconvocata una conferenza dei capigruppo del Consiglio. L'intenzione è quella di ostacolare anche con la forza questa sciagurata operazione convocando un consiglio comunale fuori la galleria bunker di Santo Stefano. Partono frenetiche telefonate ai rappresentanti politici regionali impegnati nelle piazze per la campagna elettorale.Ma intanto un numeroso gruppo di persone si riunisce nel salone assieme al sindaco per decidere come si poteva intervenire per ev itare il tutto . Arriva la notizia, che ha provocato il caos ,dalla regione che autorizzav la Saremar al trasporto del materiale . Alle 12 arriva un nuovo fax dalla Saremar: "Si comunica che a seguito di disposizioni della Regione il trasporto di merci pericolose non verrà effettuato." Troppo tardi. La notizia esce dal palazzo ed entra attraverso Facebook nelle case dei maddalenini che si precipitano dal Sindaco. Angelo Comiti si coordina con il Sindaco di Palau Francesco Pala, e decidono ugualmente per un'adunanza di alcune centinaia di persone sul traghetto che doveva trasportare le armi stivate nella galleria. Ci sono cittadini, studenti, amministratori e diversi candidati in cerca di voti e visibilità. I sindaci dei due comuni dirimpettai stringono simbolicamente un'alleanza contro la scelta scellerata di stivare il malloppo chimico nel salotto di casa. Seguono al rientro nel salone , dopo il sit in di fronte al traghetto,alcuni interventi tra cui quello di Luca Montella, Per Franco Zanchetta e Claudio Tollis che fanno appello <>Il sindaco di Palau Francesco Pala << I container che dovevano arrivare a La Maddalena sono stati dirottati altrove, fuori Palau. Quindi, almeno per oggi, non potrà essere effettuata questa operazione A noi, però, ci interessa che il materiale venga portato via e non possa essere rimpiazzato. Siamo qui perché questo problema riguarda anche noi. Noi non dobbiamo essere separati. Noi abbiamo tante problematiche che dobbiamo in qualche modo condividere, azioni che dobbiamo incentivare.>>Peone

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