venerdì 4 novembre 2011

I marittimi della Enermar si trasferiscono a Cagliari

Agguerriti piu che mai , i lavoratori  marittimi della Enermar  che  dal 31  sono stati licenziati e  quindi ormai  sono senza lavoro , si sono trasferiti a Cagliari per protestare contro la regione  , finchè la stessa  non risolve  il loro problema . Sono circa una settantina  di persone  tra  marittimi  mogli e figli  che  li hanno voluti seguire per dare loro  conforto . Sono sistemati sui traghetti Agata e Pace  che  si  sono ormeggiati al porto, occupato  simbolicamente per protestare  contro l’operato  della regione  ,denominandole le navi degli indignati, ma  di fronte  al palazzo  di vetro  per stare in sit-in  tutto il giorno
 Naturalmente il cambio  avviene ogni  de  giorni per non arrivare allo sfinimento  fisico . Tanto è vero  che  quelli che sono rimasti  a Cagliari  dall’altro ieri , partiranno oggi dopo che  arriva il cambio da La Maddalena , dove a sua  volta  altri 30 lavoratori tengono occupato il salone  del consiglio comunale . Per oggi  è previsto che una delegazione  di 30 persone si rechino  davanti al palazzo della regione , mentre  glia  altri  di fronte all’assessorato ai trasporti per cercare  di far  rilanciare la vertenza Enermar ,ma  soprattutto per  ricordare  alla regione  di rispettare  la legalità prendendo in considerazione le delibere passate  che  non sono state evase, ma anche  quelle di altri  lavoratori  che in questi mesi  stanno combattendo anche loro per non perdere il posto  di lavoro.- Quello che la regione vuole fare  e cioè cercare due navi in affitto per  sopperire alle corse mancanti della Enermar , non va bene a molti marittimi e soprattutto al segretario regionale della Uil trasporti Giulio Verrascina  che da subito aveva detto che non si gfifdava  di questa  flotta sarda , anche perché  le due  navi della flotta sarda sono “buttate “ una al porto  di Livorno e l’altra a Civitavecchia , ferme , ma pagate  con i soldi  di noi tutti . Per Verrascina . quindi  è  una “ Flottola Sarda “ anche perché non si fidano della  regione Sardegna che da otto mesi non è riuscita a portare compimento  quello che  era naturale fare e cioè le gare . A segujre la vertenza  c’era anche Marina Spinetti che
arla da semplice cittadina, in nome di una “cittadinanza attiva” che deve risvegliarsi ogniqualvolta si vedano dei diritti calpestati. Perciò inizia il suo intervento con delle cifre: 83 i lavoratori che hanno perso il lavoro, 50 le corse in meno, 8 i mesi trascorsi dai lavoratori Enermar in tenda in attesa vana che la Regione dirimesse la vertenza che li riguarda. Cifre che evidenziano due diritti calpestati. Diritto alla continuità dei cittadini maddalenini e diritto al lavoro dei dipendenti Enermar. Licenziati dalla giunta regionale. Da ciò nasce il laboratorio virtuale e reale della nave degli indignados , laboratorio per la rinascita dei diritti, per dire che la vertenza Enermar può e deve essere il simbolo delle troppe vertenze inevase della Regione Sardegna, Vinils Eurallumina pastori sardi. Sarà una protesta pacifica e creativa, “salire a bordo” significherà aderire alla nostra protesta e ospiteremo oltre a discussioni politiche anche incontri culturali. Perciò oggi, 2 Novembre, inauguriamo il nostro laboratorio parlando di diritti con letture tratte dagli “Scritti Corsari” di Pasolini, di cui ricorre oggi l’anniversario della morte.
Intanto il primo giorno effettivo dopo che  la Enermar ha  chiuso i battenti  si  cominciano a notare i primi  disagi nella banchina commerciale:Peoen

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