giovedì 20 settembre 2012

Cozze di Taranto sotto sequestro sanitario sparite dall’allevamento: appello della Asl

“Invitiamo la popolazione a consumare mitili acquistati da soggetti autorizzati alla vendita”

 – Sono sparite le cozze provenienti da Taranto e sottoposte a sequestro sanitario: la Asl di Olbia invita la popolazione a consumare solo mitili di cui sia certa la provenienza e siano venduti da soggetti autorizzati alla commercializzazione.

Nella giornata odierna i Servizi Veterinari della Asl di Olbia hanno accertato, durante un sopralluogo effettuato coi Nas di Sassari, l’assenza delle cozze che erano state sottoposte a sequestro sanitario dall’ordinanza del Sindaco di Olbia n. 23 del 3 maggio 2012.
“Nell’ipotesi che il prodotto sia stato trafugato per essere immesso illegalmente sul mercato – spiega Massimiliano Picoi, del Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche della Asl di Olbia, referente del Piano di monitoraggio per i molluschi – si raccomanda alla popolazione di non acquistare mitili al di fuori del mercato legalmente autorizzato”.

La Asl di Olbia, così come previsto dalla normativa regionale e nazionale, attua costantemente un Piano di Monitoraggio regionale, il quale prevede il campionamento periodico, sia dei molluschi che delle acque, nelle aree destinate all’allevamento dei molluschi presenti nel territorio di competenza della Asl di Olbia.
Durante questi controlli, il 2 maggio scorso, i veterinari della Asl di Olbia hanno verificato qualche irregolarità in una partita di cozze, circa 13.000 kg, provenienti dal Golfo di Taranto, da una zona preclusa alla coltivazione a cause della presenza nelle acque di Diossina e Policlorobifenili diossina-simili.
La partita di cozze era stata sottoposta a sequestro sanitario e posta in un’area attrezzata in un allevamento della città, in attesa che venissero rispedite nell’allevamento di provenienza.

Bisogna precisare che: I molluschi, e anche le acque dove vengono allevati, prima di essere commercializzati subiscono sempre una serie di controlli; vengono inoltre effettuati esami di laboratorio per valutare i parametri microbiologici e chimici. A tutela della salubrità e della bontà dell’alimento, inoltre, i molluschi vengono depurati e in seguito subiscono un’altra serie di controlli e prelievi: solo allora i molluschi, quindi anche le cozze, possono arrivare al consumatore finale e quindi nelle tavole dei nostri concittadini.

“Quel carico di mitili non è entrato nel circuito legale della commercializzazione, chiediamo quindi alla popolazione di non acquistare cozze o altro da venditori non legalmente autorizzati”, conclude Picoi.
“Non bisogna allarmarsi, la situazione è sotto controllo, l’importante è che la popolazione acquisti i mitili nei vari punti vendita autorizzati, come le pescherie: in quel caso esistono una serie di controlli incrociati effettuati dalla Asl di Olbia a tutela della salute del consumatore a garanzia della qualità del prodotto”, Antongiulio Tempesta, del Servizio di Igiene e alimenti del Servizio Animale.

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