venerdì 28 settembre 2012

Regolamentazione della pesca sportiva e ricreativa nella Riserva delle Bocche

Le nuove misure sulla pesca sportiva e ricreativa, introdotte con ordinanza del prefetto della Corsica del 5 luglio scorso, valida fino al 31 dicembre, modificano in modo significativo le norme sul prelievo delle specie ittiche all’interno dell’area protetta corsa. Il personale della riserva sarà disponibile al pubblico presso l’URP dell’Ente Parco (via Giulio Cesare 7 a La Maddalena) l’1 e l’8 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
Tra le nuove disposizioni, sono da segnalare in particolare l’introduzione di un limite giornaliero al prelievo, pari a 5 chilogrammi a pescatore – ad esclusione di calamari, gronghi, perchie e murene – e l’individuazione di tre nuove zone – due delle quali ubicate attorno all’arcipelago dei Lavezzi, mentre una terza area di protezione situata ad est delle Isole Cerbicali, per 3.500 ettari complessivi – nelle quali è proibito lo svolgimento di qualsiasi genere di pesca sportiva e ricreativa, e che si aggiungono a quelle già esistenti a tutela rafforzata – contrassegnate nelle cartine della Riserva dal colore verde – in cui già vigevano vincoli alla pesca ricreativa e in particolare il divieto di pesca subacquea e al palamito, e a quelle a tutela integrale (contraddistinte dal colore rosso). Altre regole utili da ricordare sono l’obbligo di tagliare immediatamente il lembo inferiore della pinna caudale (coda) di 24 specie e il divieto di pesca di esemplari sotto taglia, prescrizioni il cui rispetto è obbligatorio su tutto il territorio francese (rispettivamente Arrêté ministeriale del 17 maggio 2011, e del 15 luglio 2012).
Altrettanto importante è la norma che comporta l’obbligo di presentare all’Office de l’environnement de la Corse (OEC), ente gestore della Riserva naturale delle Bocche di Bonifacio, un’apposita dichiarazione per la pesca sportiva e ricreativa: chiunque desideri dedicarsi a questo tipo di attività ricreativa all’interno dell’area protetta corsa dovrà perciò essere munito dell’attestazione rilasciata dall’OEC.
Alcune disposizioni – in particolare il vincolo dei 5 chilogrammi massimo di pescato per pescatore – sono del tutto identiche a quelle già in vigore sin dal 2007 nel Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, giacché obiettivo per il medio e lungo periodo è infatti l’armonizzazione delle regole per la fruizione delle due aree protette gemelle, divise da poche miglia nautiche: dal lontano 1999 i due parchi collaborano grazie ai programmi comunitari di cooperazione transfrontaliera, con l’obiettivo di creare una struttura permanente di coordinamento – il GECT PMIBB (Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio) – che contribuirà ad omogeneizzare ulteriormente la loro regolamentazione.
Un ulteriore e significativo passo verso il GECT PMIBB porterà l’OEC a collaborare concretamente con l’Ente Parco nelle prossime settimane: il personale della Riserva sarà infatti disponibile presso il front office dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Parco di La Maddalena nelle giornate dell‘1 e dell‘8 ottobre, per la raccolta delle dichiarazioni obbligatorie per la pesca sportiva e ricreativa e il rilascio dell’attestazione, che per non incorrere in possibili sanzioni dovrà essere conservata da ogni pescatore e presentata al personale della Riserva o alle Forze dell’ordinePeon 

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