martedì 27 maggio 2014

Circa 7 milioni e mezzo in più all’anno per gli allevamenti ovi-caprini sardi.

Circa 7 milioni e mezzo in più all’anno per gli allevamenti ovi-caprini sardi. Questo è il risultato della riunione decisiva della Conferenza Stato-Regioni che si è svolta oggi a Roma, a cui ha partecipato l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, sull’attuazione concreta per i prossimi sette anni della nuova Pac, la Politica Agricola Comune. I finanziamenti per l’ovi-caprino si aggiungono all’aumento complessivo di 160 milioni per 5 anni dei contributi comunitari all’agricoltura sarda.
 “L’incontro di oggi è stato fondamentale per la configurazione della Politica Comune Agricola così come verrà applicata in Italia, e quindi in Sardegna, nei prossimi anni.
Siamo arrivati alla stretta finale e le decisioni sono sostanzialmente quelle conclusive.
Nell’ultimo mese abbiamo lavorato duramente per riuscire a garantire alla Sardegna un risultato positivo, recuperando il ritardo accumulato dalla Giunta precedente, che abbiamo scoperto al nostro insediamento.” sottolinea l’assessore Falchi.
“In particolare ci siamo impegnati con determinazione per presidiare i settori strategici del comparto agricolo della nostra isola – l’allevamento ovi-caprino in particolare - difendendo nei negoziati i benefici a suo favore.
La Sardegna non può più permettersi di perdere tempo, né di distrarsi. Dobbiamo continuare a concentrare tutti i nostri sforzi e cercare di portare a casa i migliori risultati possibili, come abbiamo fatto in questa occasione”.
 L’assessore è riuscita ad ottenere l’inserimento nel Piano Zootecnico del settore ovi-caprino, comparto centrale per l’economia agropastorale della Sardegna, assicurando in questo modo agli allevatori sardi di poter godere dei premi per il sostegno alle produzioni di qualità e ai miglioramenti genetici.
In particolare è stata prevista una Misura destinata ai premi per il settore “zootecnia ovi-caprina”, con un plafond complessivo di 15 milioni di euro.
Le risorse sono destinate:
-       al “Premio ovini” (9,5 milioni di euro), finalizzato a ridurre i rischi sanitari derivanti dalla diffusione delle scrapie attraverso un apposito piano di selezione; di questi circa 2,5-3 milioni sono destinati alla Sardegna
 -       al “Premio agnello capi ovi-caprini IGP”(5,5 milioni di euro) concesso agli allevatori che certificano capi idonei alla macellazione come IGP. Il 90 per cento degli agnelli Igp sono sardi e quindi circa 5 miliuoni di euro sono destinati agli allevamenti nell’isola.
“Sono soddisfatta: abbiamo ottenuto un risultato importante, quasi insperato, invertendo una tendenza che stava marginalizzando la Sardegna e uno dei suoi comparti più rilevanti.
In particolare voglio sottolineare la prospettiva positiva che abbiamo ottenuto per l’IGP Agnello di Sardegna e tutto ciò che questo significa per il futuro della nostra realtà agro-pastorale.
Questo successo dimostra che, oggi più che mai, abbiamo necessità di coniugare la capacità strategica con la velocità operativa” evidenzia l’assessore Falchi. “L’evoluzione nazionale ed internazionale del mondo produttivo e di quello commerciale non ci permette di procedere con incertezza. Dobbiamo assumere un approccio pragmatico, orientato ai risultati, privilegiando l’efficacia delle scelte alla polemica e facendo prevalere le ragioni comuni, perché comuni sono i problemi nostri in quanto sardi”.
Un altro risultato di rilievo riguarda il “Piano Seminativi” e in particolare la Misura “Premio colture proteiche” relativa alla produzione di leguminose da granella, che prevede per le aziende del sud Italia un plafond complessivo di 53,7 milioni di euro, oltre all’aiuto per la coltura del frumento duro.
L’assessore Falchi ha annunciato che entro il mese di giugno intende convocare una riunione operativa degli Stati generali dell’agricoltura sarda per esaminare lo scenario della PAC 2014/2020 così come è stato definito e concordare il piano delle iniziative da attivare per affrontare in modo competitivo il prossimo futuro.

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