martedì 2 dicembre 2014

GRANDI AZIENDE IN DIFFICOLTA'


                Le notizie dei quotidiani ormai sono, la crisi dell'Alcoa, il fallimento della Keller, gli esuberi di Meridiana, i licenziamenti dell'Igea. Insomma le grandi aziende che danno lavoro a migliaia di lavoratori soffrono la crisi al pari delle piccole, che pur non andando sui giornali o nei tg, hanno, seppur proporzionati, problemi analoghi. Quest'isola che è da una parte un vero paradiso terrestre, è dall'altra un vero inferno fiscale e di costi spropositati, costi che ogni giorno mettono in crisi tutto il tessuto economico sardo. La politica di governo deve però riflettere seriamente, e lo deve fare con cognizione di ciò che è la vera realtà sarda. Non serve richiedere mutui per fare investimenti quando lo stallo è quasi totale, oltretutto quei mutui poi andranno restituiti con gli interessi. Serve quindi organizzare un sistema che alleggerisca il peso fiscale che opprime e impedisce sviluppo a chi deve crearlo, un sistema che metta in condizioni le nostre imprese di creare occupazione e impedire che i nostri figli emigrino alla ricerca di lavoro in terre lontane, che crei le condizioni affinché investitori con capitali importanti siano invogliati ad investire in Sardegna piuttosto che altrove. Per creare tutte queste situazioni verrebbe da pensare che occorre una vera e propria rivoluzione, mentre invece la Sardegna annovera tra le proprie leggi vigenti un decreto che con la semplice messa in attuazione consentirebbe di avere tutte le condizioni espresse. Questa legge, la 75/98, rivoluzionerebbe la nostra economia,  ridarebbe fiducia a chi oggi non vede speranza, a chi oggi piange perché vede sgretolarsi quanto costruito con una vita di sacrifici e lavoro, ma sopratutto impedirebbe a tutte quelle grandi aziende citate inizialmente di fare tutti quei tagli annunciati, e anzi creerebbe tutte le condizioni per effettuare nuovi investimenti. E' notizia di questi giorni che la regione Lazio ha deliberato la realizzazione di una zona franca aperta nell'area portuale di Civitavecchia, e questa ovviamente creerà problemi al traffico internazionale nei porti sardi di Olbia e Cagliari, oltre a creare attrazione alle imprese che avranno grossi interessi ad investire in quell'area.
Quindi, ora auspichiamo che la giunta regionale si attivi per perfezionare quanto da loro dichiarato il 10 giugno, dopo l'incontro avuto con il prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida e con le autorità competenti, e cioè che avrebbero attivato tutte le procedure per iniziare il processo attuativo della legge 75/98. Usciamo dallo stallo e creiamo tutte le condizioni per ridare futuro e fiducia alla nostra terra, lo dobbiamo a chi aveva decretato quella legge, ma sopratutto lo dobbiamo ai figli della Sardegna che attendono da chi deve, segnali di speranza.


                                                                                                                                 Il Presidente

                                                                                                                          Mariano Lo Piccolo


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