mercoledì 31 dicembre 2014

Province, Cossa (Riformatori): «Organi elettivi nelle province significa che non le si vuole sopprimere. Inaugurato l'ufficio complicazione affari semplici.

 La Regione non cancella le Province ma crea una trentina di enti e sottoenti e se ne infischia del volere dei sardi»


 «La scelta di rendere elettivi gli organi delle province va nella direzione opposta a quella dichiarata: non la la soppressione ma la loro perpetuazione. Gli organi eletti faranno tutto fuorché liquidare se stessi: non lo hanno fatto i commissari, figuriamoci loro. L’ufficio complicazione affari semplici è stato aperto dalla Regione nell'assessorato degli Enti locali. Ci vuole veramente una mente creativa per partorire una riforma come quella delle Province: anziché semplificare, come volevano i sardi, cancellando tutti gli enti intermedi, se ne creano una trentina tra quattro province, un'area metropolitana, Unioni di Comuni e Associazioni di Unioni. Se fossimo a Carnevale potrebbe essere uno scherzo,  invece è l'amara verità». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, intervenendo sul disegno di legge di riforma degli enti locali approvata dalla Giunta regionale.
«Un miscuglio di enti, funzioni, sottoenti - prosegue ancora Cossa - che va esattamente nel senso opposto a quello indicato dai sardi con i referendum: la cancellazione totale delle Province. In realtà, come più volte abbiamo suggerito, c'era una sola cosa da fare: attribuire la gran parte delle funzioni delle ex Province ai Comuni e quelle, pochissime, sovracomunali, alla Regione. I dipendenti avrebbero seguito le funzioni. Punto. Invece si è scelta un'altra strada, tipica di chi vuole rendere difficile la vita ai cittadini: l'apertura dell'ufficio complicazioni cose semplici».

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