giovedì 1 maggio 2014

Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto

Roma, lunedì 28 aprile 2014








Alghero-La Spezia, mercoledì 30 aprile 2014



Lunedì 28 aprile 2014, in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, dalle ore 11.00 alle 15.00, si è svolto a Roma, nei pressi del Ministero della Difesa, l'annunciato sit-in silenzioso a cui hanno partecipato numerose persone tra militari in congedo -anche a nome di quanti in servizio attivo non possono-, dipendenti civili del Comparto Difesa e Familiari di esposti e Vittime dell’Amianto. Lo abbiamo fatto per chiedere rispetto e giustizia per gli esposti e le vittime dell'Amianto del Comparto Difesa, per chiedere di essere ascoltati e per chiedere un Giusto, Puntuale e Risolutivo Atto normativo del Governo.



Non è cosa di tutti i giorni vedere militari -in congedo- scendere in piazza per chiedere l'affermazione dei propri diritti. Questo fatto è fortemente significativo del malessere che da tempo sta affiorando sempre più evidente e sempre con più forza tra le fila del personale militare, per come i vari Governi e lo stesso Ministero della Difesa hanno nel tempo gestito la complessa tematica.


L'attuale Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, che nel corso della sua lunga e fattiva attività parlamentare si è sempre impegnata di prima persona nella ricerca di una soluzione a questa tragica quanto delicata questione, ha accolto la nostra richiesta di incontro per valutare (e risolvere) le questioni amianto del Comparto Difesa, delegando per questo il Vice Capo di Gabinetto, Generale di Divisione Luigi Francesco De Leverano.

La delegazione composta dai presidenti di AFeVA Sardegna e di AFEA, è stata ricevuta dal Colonnello Ugo Cillo, stretto collaboratore del Gen. De Leverano nonché capo del primo ufficio del Gabinetto del Ministro della Difesa, al quale, nel corso del franco e proficuo incontro, è stato consegnato e discusso un breve dossier “Amianto e Comparto Difesa” affrontando alcune delle tante criticità emerse e rilevate dalle scriventi associazioni.



È stato sottolineato e posto in evidenza che le norme attualmente in vigore e gli atti conseguenti, sebbene riconoscano formalmente che il personale militare, che ha ottenuto il rilascio del “curriculum” da parte del Ministero della Difesa, è stato esposto ad amianto oltre le soglie di legge, NON consentono al detto personale di accedere ai "benefici previdenziali” giustamente previsti dalla normativa di settore per la totalità degli altri lavoratori e che l'INAIL, facendo carta straccia dei detti “curriculum”, ha emesso una inaccettabile e discutibilissima valutazione tecnicadell'accertamento dell'esposizione all'amianto nell'ambito del naviglio militare dello Stato e che se si fa riferimento a questo tipo di accertamenti si può ben immaginare quale sarà l'esito negli altri comparti militari, per i quali, peraltro, ancora non si sa quando verranno emessi!



Pertanto, al fine di superare l'inaccettabile discriminazione subita dai militari dal pieno riconoscimento dei cosiddetti "Benefici Previdenziali", abbiamo avanzato formale proposta di testo di Atto Normativo, che riportiamo integralmente qui sotto, e per la quale abbiamo avuto rassicurazione che sarà posta al vaglio del competente ufficio legislativo del Ministero della Difesa.

<<Al personale militare delle Forze armate e delle Forze di polizia, senza distinzione di mansioni-categorie, compresa l’Arma dei carabinieri, in possesso del curriculum lavorativo rilasciato dal Ministero della Difesa, attestante l'adibizione, in modo diretto ed abituale, ad attività lavorative comportanti l'esposizione all'amianto e al medesimo personale affetto da malattie o patologie asbesto-correlate, accertate da parte del competente Dipartimento militare di medicina legale, di cui all’articolo 195, comma 1, lettera c), del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 , sono concessi, sia ai fini del diritto che della misura della pensione, in deroga agli artt. 1849 e 2264 del citato d.l. n. 66 del 2010, i benefici previdenziali nella misura di 1,5 del periodo di esposizione all’amianto, accertato dal citato curriculum, ovvero, in mancanza del predetto, per analogia con altri casi, dall’estratto del foglio matricolare.>>



Inoltre, sul tema della progressiva equiparazione delle Vittime dell'Amianto alle Vittime del Dovere abbiamo fatto presente alcune criticità, tra le quali che:



  • Nonostante le rassicurazioni rese dal Sottosegretario per la Difesa On. Alfano in sede di replica alla interrogazione n. 2-00363 del 13.01.2014 degli On.li Piras e Gennaro (SEL), permane l'inaccettabile interpretazione della Direzione per il Personale Civile della Difesa (PERSOCIV) e del Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha portato alla scandalosa esclusione dei dipendenti civili dello Stato dal riconoscimento dello status di Vittima del Dovere in applicazione, a loro dire, dell'art. 6 del d.l. n. 201 del 2011;
  • Esiste un certo cinismo della normativa attualmente in vigore che porta ad escludere di fatto i familiari dal conforto delle provvidenze qualora l'istanza di riconoscimento della Status di Equiparato a Vittima del Dovere è compiuta dalla stessa Vittima quando questi è ancora in vita, in quanto i “benefici” si estinguono con lui nel momento del decesso (con le patologie asbesto correlate non si scherza!). Per cui esiste di fatto il cinico paradosso che “conviene” indicare ai propri cari di avviare l'istanza subito dopo propria morte, in modo tale da fargli ottenere il conforto delle provvidenze, altrimenti negate!;
  • Abbiamo rilevato che un decreto del CVCDS è stato emesso negativo in quanto, si sostiene che, <<...NON risulta provata la correlazione dell'amianto con il Mesotelioma Peritoneale.>>! .Mentre è certo e scientificamente accertato che l'amianto provoca il cancro, con sufficiente evidenza: al polmone, al mesotelio (mesotelioma della Pleura, del Peritoneo, del Pericardio e della Tunica Vaginale del testicolo), alla laringe e all'ovaio e con limitata evidenza: alla faringe, allo stomaco e al colon retto.



Per contribuire attivamente e fattivamente a superare le sopraddette incomprensibili e inaccettabili varie interpretazioni sia della attuale normativa relativa al riconoscimento dei benefici previdenziali sia alla progressiva equiparazione delle Vittime dell'Amianto alle Vittime del Dovere, abbiamo chiesto e auspichiamo che venga valutata positivamente la richiesta che le nostre Associazioni di Familiari e Vittime dell'Amianto facciano parte e partecipino a pieno titolo al Tavolo Tecnico per il raccordo ed il coordinamento per l’attuazione delle disposizioni in materia di Vittime del Dovere e rimaniamo pertanto in attesa di convocazione da parte del Gen. De Leverano.



f.to AFeVA Sardegna Onlus, il presidente                                   f.to AFEA Onlus, il presidente
                           Salvatore Garau                                                               Pietro Serarcangeli

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