– Lavoro di squadra, affiatamento e sale operatorie
utilizzate a rotazione, hanno consentito allo staff del reparto di Ortopedia
dell’ospedale di Olbia, guidato dal primario Peppino Mela, di eseguire 13 interventi
di chirurgia protesica in una sola seduta. “Un
grande risultato, frutto del lavoro di squadra, che ci ha consentito di ridurre
le liste d’attesa degli interventi chirurgici”.
Sono stati 13 gli interventi programmati in un’unica seduta per l’applicazione di protesi all’anca e al ginocchio: negli scorsi giorni si è svolta la seduta-fiume che ha visto impegnata l’equipe olbiese del reparto di Ortopedia, affiancata dal personale infermieristico e anestesiologico. Sono 13 gli impianti di protesi, di cui 7 al ginocchio e 6 all’anca, utilizzando in contemporanea due sale operatorie.
Otto le
ore di intenso lavoro che hanno consentito, tra le 8.00 e le 16.00, di
effettuare gli interventi di chirurgia d’elezione.
“Un grande risultato che solidifica
l’esperienza fatta in passato, dove sono state impiantate prima dieci e poi
undici protesi in un’unica seduta operatoria. Viste le esigenze del nostro
territorio – spiega il primario Peppino
Mela – che registra numerosi
incidenti ed eventi traumatici i quali devono essere trattati necessariamente
in Emergenza-Urgenza, assistiamo ad un allungamento dei tempi d’attesa per gli
interventi di chirurgia d’elezione. Grazie ad un armonioso lavoro di squadra
con lo staff di Ortopedia e il resto delle strutture ospedaliere riusciamo a
programmare, compatibilmente con le urgenze, delle sedute fiume che ci
consentono di concentrare la nostra attività andando così a ridurre le liste
dei tempi d’attesa, e ridurre notevolmente la mobilità in uscita dei pazienti”.
Il
reparto di Ortopedia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia registra circa
1300 interventi all’anno, di cui 250 sono interventi di protesi, “un risultato raggiunto grazie all’impegno
di tutta l’equipe che è riuscita in pochi anni a stabilizzare dei risultati che
pongono l’unità operativa di Olbia al primo posto nel panorama regionale come
numero di impianti protesici primari di anca e di ginocchio”, conclude
Mela.
