lunedì 28 luglio 2014

UriFest, un successo oltre le aspettative


Grande partecipazione di pubblico, ma soprattutto forte interesse per l’aspetto culturale legato alla qualità
Birre artigianali da tutta la Sardegna per i palati più esigenti: dalla Pils alla Blanche fino alla Ale
Le novità: convegno con esperti e la degustazione guidata con abbinamento gastronomico
. Che l’interesse per le birre artigianali fosse in crescita era cosa nota. Ma il successo registrato nei giorni scorsi a UriFest ha superato decisamente le aspettative. Migliaia di persone hanno partecipato ai festeggiamenti di fronte a un palco con protagonisti d’eccezione. Venerdì con i Cordas e Cannas in molti hanno improvvisato un ballo sardo in piazza, e sabato con Marco Ligabue e gli Almamediterranea è stato riconfermato il gradimento. Ma le vere protagoniste sono state le migliori birre sarde artigianali, tutte diverse e con caratteristiche aromatiche uniche. Negli stand sono stati proposti prodotti d’eccellenza come la Dolmen di Uri, Sambrinus di Sassari, Nora di Oliena, Lara di Tertenia, Quattro mori di Guspini e quest’anno da oltremare anche la genovese Maltus Faber. Sfiorati i 3mila litri di consumo.
Le novità assolute di quest’anno sono state però il convegno con gli esperti e la degustazione guidata con abbinamento gastronomico. In sostanza, si è fatto “cultura della birra”, o meglio, delle birre, come amano dire gli esperti. La risposta è stata straordinaria. Un pubblico numeroso ha dimostrato attenzione e curiosità per gli interventi di Marilena Budroni, Alessandra Del Caro, Costantino Fadda, Roberto Dessanti e Giovanni Antonio Sanna sul futuro del settore. Alla tavola rotonda sono intervenuti con entusiasmo il sindaco di Uri, Gennaro Galzerano, il presidente della Camera di commercio del Nord-Sardegna, Gavino Sini, e il consigliere regionale Luigi Lotto, presidente della Commissione regionale Agricoltura. I ricercatori dell’Università di Sassari, i rappresentati dell’Ais e di Rete Sardegna Expo 2015, hanno illustrato le potenzialità per l’intera filiera di produzione. Dal punto di vista degli scenari possibili, è emerso che in tutta Italia non vi è una malteria. Quindi neanche in Sardegna, la regione con il più alto consumo pro-capite, che riesce a dare filo da torcere persino alla Germania. Altro aspetto molto seguito è stato lo sviluppo di prodotti destinati ai celiaci, dato che attualmente esiste solo un micro-birrificio in Europa che produce birre artigianali prive di glutine.
Successo inaspettato anche per la degustazione con abbinamento e scheda d’assaggio, guidata da Tommaso Sussarello e Roberto Pisano. Tutti i biglietti sono andati esauriti. È stata un’esperienza culturale unica e innovativa, capace di elevare nell’appassionato la percezione della qualità. La Dolmen di Uri in questo caso ha dato il meglio di sé presentando i prodotti eccezionali che l’hanno fatta apprezzare in tutto il mondo. La Pils, dal gusto amaro e rinfrescante, è stata abbinata con un carpaccio di pesce e verdure. La Blanche, con i suoi sentori di fruttato è stata presentata assieme a fritto di pesce e carciofi. E infine la Ale, coi i suoi aromi impegnativi e avvolgenti, è stata accostata a un’originale panada imbottita con carni di coniglio e melanzane al curry. Finalmente anche la birra, oltre al vino, in particolare quella artigianale, assume un valore importante nell’abbinamento con i cibi.

Salvatore Taras
giornalista, addetto stampa - UriFest
3287357589


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