giovedì 18 settembre 2014

RISERVE ERARIALI: PACI, LO STATUTO PROTEGGE LA SARDEGNA-

 “Sbaglia completamente chi, come Forza Italia, ritiene che nessuna norma difenda la Sardegna dalla decisione del Governo di acquisire tutte le nuove imposte senza tener conto delle quote spettanti alle Regioni e in particolare di quelle che spettano alla Sardegna”. E’ sicuro di quello che dice Raffaele Paci, assessore al Bilancio e alla Programmazione, che ha partecipato a tutti gli incontri del tavolo in cui è stato definito l’accordo del 21 luglio sul Patto di stabilità e che di quell’accordo è stato uno dei principali protagonisti. E spiega: “Mai abbiamo parlato, nel corso di quelle trattative, di rinuncia alle nostre garanzie contro le riserve erariali. Lo abbiamo detto esplicitamente e lo abbiamo ribadito formalmente in due lettere inviate al ministero. E’ la sentenza della Corte Costituzionale n. 241 del 2012 che ci dà questa forza. Non basta una legge ordinaria, tantomeno un decreto della Ragioneria dello Stato, per applicare alla Sardegna le riserve erariali, per trattenere ciò che ci spetta, perché lo impedisce lo Statuto”. Raffaele Paci fa riferimento all’articolo 8 dello Statuto della Regione Sardegna, che fissa per ogni imposta la quota che resta nell’isola e quella che finisce nelle casse dello Stato. L’articolo su cui si è fondata tutta la trattativa vincente, che ha portato al riconoscimento delle quote erariali della Sardegna con l’accordo del 2006 sulle Entrate. E la Consulta nel 2012 ha sancito che quell’articolo dello Statuto impedisce al Governo di applicare riserve erariali alla Sardegna, non solo in casi specifici ma in generale.
“Abbiamo aperto immediatamente – conclude Paci – l’interlocuzione con il Governo e con la Ragioneria dello Stato per garantire che si tenga conto delle peculiarità della nostra Regione autonoma anche alla luce dell’accordo stipulato il 21 luglio”.

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