sabato 13 agosto 2016

golf Una straordinaria prospettiva per la Sardegna


Da anni i Riformatori si battono per affermare l’importanza per la Sardegna della disciplina sportiva del golf, una risorsa inesplorata per la Sardegna, che, a differenza di altre regioni d’Europa, non si è dotata di strutture golfistiche in misura adeguata alle sue potenzialità. Un’assurdità, se si considera che il turismo golfistico si concentra principalmente nei mesi “di spalla” e non in alta stagione, e che intercetta una fascia di persone di reddito medio alto, perlopiù provenienti dalle fredde regioni del Nord Europa.

Nella scorsa legislatura, su iniziativa dei Riformatori, il consiglio regionale aveva approvato una legge sul golf, grazie alla quale si sarebbe potuto iniziare a realizzare un certo numero di strutture.
La legge è stata abrogata l’anno scorso dalla maggioranza di centrosinistra, che, anziché procedere a eventuali correttivi, ha preferito la cancellazione totale del quadro normativo, cagionando un danno rilevantissimo alla nostra Isola, che a causa di ciò continuerà ad accumulare ritardi, perdendo le occasioni preziose derivanti anche dalla complessa congiuntura internazionale.

Naturalmente, è strettamente legata ad ogni prospettiva del turismo anche golfistico una seria politica dei trasporti, in ordine alla quale questa giunta regionale ha dimostrato tutta la sua debolezza.

Abbiamo perciò deciso di ripresentare la proposta di legge, per rilanciare il tema e riaprire il dibattito, convinti come siamo che il golf, così come il turismo nautico, sia uno dei settori che offrono le maggiori e più concrete prospettive di sviluppo economico per la nostra isola.
Il suo obiettivo è favorire la realizzazione di un adeguato numero di campi da golf nelle aree che maggiormente si prestano alla bisogna o nelle quali può essere un utile traino per uno sviluppo economico di tipo turistico.

I punti salienti della proposta sono i seguenti:
1)    La Regione, considerando strategico il turismo golfistico, individua e mette a bando l’assegnazione di aree di ampiezza adeguata per la realizzazione di campi da 18 buche; introduce altresì misure finanziarie di sostegno ai privati che intendano investire nel settore;
2)    Destinatari: comuni, società di capitali, associazioni sportive;
3)    I campi dovranno essere di almeno 18 buche, e realizzati secondo i più moderni criteri di ecosostenibilità e concorrere alla valorizzazione dell’ambiente preesistente, con una esplicita preclusione per quelle aree dove esista il rischio di danneggiare la biodiversità;
4)    Si introduce nella disciplina urbanistica vigente la zona omogenea strutture per la pratica golfistica” con gli indici fondiari massimi dello 0,10 per le strutture di servizio ai campi da golf e dello 0,03 per le strutture ricettive, con una premialità del 25% per coloro i quali vogliano riutilizzare volumi preesistenti; si applicano le norme urbanistiche vigenti, ma con una tempistica dimezzata;
5)    La Regione vigila sull’applicazione della legge, e in caso di violazioni i terreni riacquistando le volumetrie relative alle aree agricole;
6)    La Regione veicola nel mondo l’immagine della Sardegna come “terra del golf”, principalmente attraverso il coinvolgimento degli operatori turistici e delle compagnie aeree, oltre che attraendo eventi golfistici di rilievo nazionale e internazionale.

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