venerdì 28 dicembre 2012

Lamboglia resterà ancora chiuso


Anche per il 2013 il Museo Navale Archeologico Nino Lamboglia continuerà a tenere le porte chiuse. Quindi le 202 anfore e i numerosi reperti recuperati dalla nave romana  che naufragò presso l'isola di Spargi verso il 120 a.C. non potranno essere ammirate dai tanti visitatori che ne fanno richiesta sia d’estate che d’inverno. Ciò è dovuto al fatto che la struttura chiusa da diversi anni è inagibile, e il comune non ha intenzione di stanziare i soldi per ristrutturarla. Tutte le speranze erano riposte nel bando regionale per il sistema museale. Ma dalla graduatoria delle proposte finanziate dalla Regione si evince che il comune di La Maddalena si è classificato all’ultimo posto. Resta quindi escluso dal finanziamento per il secondo anno consecutivo visto che l’ultima volta il progetto del comune fu del tutto escluso. Una brutta notizia che condanna all’oblio un museo unico nel suo genere, il quale  consente di verificare come, tra il IV sec . a.C. ed il III sec. d.C., le Bocche di Bonifacio fossero un punto di transito privilegiato delle rotte congiungenti l'Italia con l'occidente mediterraneo ed il Nord Africa. Sul punto interviene il consigliere comunale Masimiliano Guccini: <<Sono ormai tre anni che chiedo di stanziare in bilancio le somme necessarie per ristrutturare e riaprire il Museo. Ma purtroppo la maggioranza non sembra interessata a questa struttura e ricerca il finanziamento regionale che puntualmente non arriva. Mi chiedo in che condizioni siano conservati i reperti archeologici che da quanto mi risulta hanno necessità di ambienti idonei al loro mantenimento. Si tratta di un patrimonio da salvaguardare per le prossime generazioni che noi abbiamo il dovere di custodire con cura. Quest’anno presenterò un emendamento al bilancio per stanziare le somme necessarie. Spero che venga accolto dalla maggioranza.”  >>L’edificio dove  sono, custodite le anfore progettato  nel 1971  da Vico Mossa è stato finanziato  dall’assessorato all’istruzione  regionale mentre per la realizzazione  delle strutture  i fondi sono stati messi a disposizione  dal comune ed alla presidenza del consiglio .Il visitatore appena entra vede la sala di Spargi carica  di anfore .Mentre le anfore  sono state stivate in un settore della nave  romana  ricostruito appositamente   di modo  che  si possano veder  come le anfore stesse  sono state stivate . Ci sono anche  due esemplari  di  anfore  che sono state disposte lateralmente  alla nave , su  tripodi . Da non dimenticare  che il relitto della nave  di Spargi si trova a nord della secca Corsara  su un fondale di sabbia  e alghe e ad una profondità di 15 metri  circa. Peone

 


 

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