mercoledì 5 dicembre 2012

Pedroni e Filigheddu non si ritengono sobillatori e neppure bugiardi


Il comunicato a mezzo stampa da parte  di Gaetano Pedroni e Stefano Filigheddu , rilasciato sul tema delle aree prospicienti l’Arsenale di Moneta , e non delle 155 abitazioni abitate da ex dipendenti arsenale,  non voleva essere le ricerca effimera di visibilità politica, accusa rivolta dall’incauto consigliere Regionale Bardanzellu attraverso un comunicato stampa delirante,- scrivono i due -  ma è stata una sorprendente constatazione di notizie provenienti dagli uffici competenti di Tempio. Oggi citiamo due artigiani testimoni dell’accaduto,  per far emergere  la verità che noi, abbiamo voluto comunicare per motivi di chiarezza e non per ingenerare allarmismo o speculazione alcuna. 
<<Gli artigiani maddalenini Tommaso Canero e Christian Preti,  si sono recati presso gli uffici di Tempio mercoledì 28 Novembre  per un  incontro con il Dott. Carta e il geometra Unali, durante il quale hanno  avanzato la proposta di avere in locazione  un immobile di via Michelangelo Buonarroti, (ex cooperativa Caprera), già dotato di cambio di destinazione d’uso per funzioni artigianali e commerciali,   per la realizzazione di un officina di artigianato locale.>>
La proposta – confermano Pedroni e Filigheddu- è stata rigettata dal direttore generale Giovanni Carta adducendo che le aree  delle vie Buonarroti e Giotto,rientravano nei disegni della Mita Resort.
Adesso apprendiamo con piacere che il Direttore Generale afferma il contrario, negando di aver detto che i locali fossero destinati alle esigenze della Mita.

Convinti che l’Amministrazione Pubblica debba agire con trasparenza e nell’interesse dei cittadini, ed essendo stata smentita la notizia generata dagli stessi Uffici,  suggeriamo ai due amici falegnami, di riproporre l’istanza per l’avvio di un’attività che potrebbe generare lavoro e occupazione, attraverso un immobile che da tanto tempo è chiuso e inutilizzato, in un momento di crisi nel quale,  proposte di questo tipo, dovrebbero meritare più attenzione. 
L’allarmismo che qualcuno voleva attribuire alla nostra iniziativa lo imputiamo ad un comportamento scorretto della Pubblica Amministrazione che, come nel caso specifico, dimentica di essere a servizio dei cittadini   generando confusione. Peone

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