La speranza di non vedere le ruspe è appesa al filo di una
proposta di legge depositata in consiglio regionale e che ora deve a tutti i
costi proseguire l’iter per la definitiva approvazione. Questo è quanto ha
sancito il consiglio comunale di La Maddalena all’unanimità esaminando il caso
degli incombenti trentacinque abbattimenti. Si tratta di un provvedimento già
approvato dalla commissione urbanistica e rubricato al n. 423/A che ha come primo
firmatario l’On. Stochino, esitato favorevolmentre dalla commissione consiliare 2012 , prevedendone
l’applicabilità anche nell’isola di La Maddalena . Mentre al ministero
dell’ambiente il consiglio chiede un immediato intervento per l’attivazione
degli organismi competenti affinchè si possa avere per la Regione Sardegna e per l’isola di La Maddalena in particolare
, un provvedimento di carattere legislativo
ad hoc cosi come fatto per altre regioni ( Campania ) che
determini un arresto immediato delle
attività di demolizione : L’intento del
disegno di legge è quello di ridimensionare in parte alcune disposizioni
legislative regionali, consentendo se non altro di poter prendere tempo e
fermare l’azione delle ruspe ormai alle porte. Questo è quanto il procuratore
Domenico Fiordalisi ha sommessamente suggerito al sindaco di La Maddalena
durante un incontro che si è tenuto la scorsa settimana. Angelo Comiti, di
fronte ad una sala gremita, ha detto di aver ottenuto una parziale sospensione
di quindici giorni e che lo stesso procuratore non può fare a meno che
ottemperare a sentenze vecchie in alcuni casi di decenni. <<Se la Regione
non si farà carico con un provvedimento forte della situazione poco si potrà
fare- ha detto il primo cittadino, “garantendo comunque il suo personale impegno
perchè nessuna famiglia con una sola casa potrà essere sbattuta in mezzo ad una
strada anche se si tratta di un abuso.>>
Per il consiglio il “caso abusi La Maddalena” deve essere
trattato con provvedimenti “ad hoc”, visto che, come ha spiegato Luca Montella,
<<i maddalenini, per via delle errate politiche urbanistiche comunali
degli ultimi decenni, nonchè per le rigide leggi ambientali, non hanno potuto
usufruire di ben due condoni edilizi, dato che le sanatorie non sono consentite
nelle zone sottoposte a tutela ambientale, raccomandandosi al sindaco ed alla
giunta perché, anziché affidarsi alle solite lettere, vadano personalmente
presso le istituzioni competenti a perorare
le esigenze dei cittadini>> Anche
Pier Franco Zanchetta intervenuto a proposito ,ha detto , che è la
regione che deve intervenire per
risolvere il problema politicamente , ma anche precisato che non bisogna illudere la gente
con promesse inutili .
Nonostante la compattezza dei consiglieri e le buone
intenzioni per risolvere il problema in molti non hanno perso la preoccupazione
che da giorni tormenta centinaia di maddalenini.Per l’occasione ieri la sala
era gremita all’inverosimile proprio perchè l’argomento degli abbattimenti non solo è sentito dagli
interessati , ma da tutta la popolazione .Il sindaco ha voluto precisare che
non tutti gli abusi sono conseguenti alla costruzione ex novo della casa
, ma anche di qualche manufatto
aggiuntivo che può essere sanato dal
proprietario stesso senza spese aggiuntive , una volta che presenti la certificazione
dell’eliminazione dello stesso . Infatti
sono diversi i proprietari che
hanno già eliminato gli abusi nella
zona di Nido D’Aquila , qualcuno a Punta
della gatta , a Fangotto , Sualeddu tutte zone lontane dal centro storico , ma
anche qualche altro in città.Peone