Malgrado qualcuno si affanni ad affermare il contrario, grande è stata la
delusione provata dai cittadini maddalenini che hanno partecipato all'incontro
pubblico con i rappresentanti di ABBANOA per discutere delle ataviche
problematiche del servizio idrico isolano.
Al di là dell'invito a rivolgersi, alla esistente commissione di
conciliazione per risolvere le vertenze tra utenti ed ABBANOA S.p.a., in
concreto non sono stati fatti sostanziali passi in avanti., Lo ha affermato
l’avvocato Aldo Kersevan difensore di numerosi utenti in vertenze giudiziarie
sull’acqua, confermando che i funzionari del gestore idrico non hanno potuto
fare a meno di porgere le proprie scuse e di riconoscere la fondatezza delle
lamentele rivolte loro. << Si
sono impegnati, inoltre,- afferma Kersevan-verbalmente quanto genericamente, a
porre rimedio ai molteplici inadempimenti contestati, costituiti principalmente
dalla somministrazione di acqua non potabile, da anomalie nella fatturazione
(importi irreali, diverse annualità accorpate in un'unica bolletta emessa a
distanza addirittura di 5 – 8 anni rispetto ai distinti periodi di fornitura,
letture dei contatori in numero inferiore a quelle previste ., fatture emesse
ed inviate con cadenza diversa da quella bimestrale imposta . e sulla base di
consumi arbitrariamente determinati a forfait, pretese di pagamento di
annualità ormai prescritte), nonché dagli slacci arbitrariamente operati anche
in presenza di formali reclami rimasti senza risposta e dai comportamenti
spesso scortesi ed arroganti di alcuni addetti agli sportelli della società,
peraltro difficilmente raggiungibili per via telefonica.Abbanoa
addirittura non ha voluto riconoscere che le sentenze del
tribunale “ non sono legge “ suscitando l'indignazione dell'esterrefatto pubblico
presente, che ha avuto così l'ennesima conferma che <<è cambiato il
maestro, ma la musica è rimasta purtroppo sempre la stessa">>Per la
non potabilità dell’acqua ABBANOA,
assai contraddittoriamente, ha escluso che in sede conciliativa possano essere
concesse riduzioni per questo motivo sul prezzo corrispettivo preteso, quanto
meno nella misura del 50%
, adducendo a propria giustificazione di "avere le mani legate"
Altrettanto vero è che, nonostante la comprovata permanente non
potabilità dell'acqua distribuita nella rete pubblica maddalenina tra il
Settembre 1986 e il Settembre 2014, i rappresentanti di ABBANOA S.p.a., assai contraddittoriamente,
hanno escluso che in sede conciliativa possano essere concesse riduzioni per questo
motivo sul prezzo corrispettivo preteso, quanto meno nella misura del 50%
prevista nella delibera C.I.P. n° 26/75, adducendo a propria giustificazione di
"avere le mani legate" da
un a dir poco cervellotico parere, peraltro non vincolante, espresso dalla soppressa
Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche in data 24.2.2011.
Del pari, nessun impegno è stato assunto per porre fine alla odiosa e
ricattatoria pratica della sospensione della erogazione dell'acqua, sebbene,
uniformandosi all'orientamento giurisprudenziale nazionale, anche il Tribunale
di Tempio Pausania, in recentissime decisioni emesse in via d'urgenza, abbia
riconosciuto la illegittimità di una simile proditoria condotta, ordinando ad
ABBANOA S.p.a. l'immediato ripristino del servizio. Tanto,
ha avuto modo di rimarcare testualmente il Tribunale, a maggior ragione quando il
presunto "inadempimento dell'utente
sia relativo ad una fattura – oltretutto di consistente importo – con la quale
siano state richieste in pagamento più annualità dopo un lungo periodo di
omessa fatturazione", come per l'appunto tuttora si verifica a La Maddalena.
Per contro, sorprendentemente, a tale riguardo, i funzionari di ABBANOA
S.p.a. hanno avuto l'ardire di sostenere che "le sentenze non sono legge", suscitando, a tacer d'altro,
l'indignazione dell'esterrefatto pubblico presente, che, ove ancora ve ne fosse
stato bisogno, ha avuto così l'ennesima conferma che "è cambiato il maestro, ma la musica è rimasta purtroppo sempre la
stessa" !
A questo punto, trattandosi
innegabilmente di problematica di primaria rilevanza sociale, la cui soluzione
viene resa ancor più complicata dalla peculiare situazione di insularità,
quanto mai auspicabile e doverosa devesi ritenere una ferma e precisa presa di
posizione della locale Amministrazione comunale nei riguardi di ABBANOA S.p.a.Questo sia allo scopo di salvaguardare sotto ogni profilo l'intera
popolazione maddalenina che, si badi bene, intende pagare l'acqua al giusto
prezzo, sia per fugare il sospetto, insinuatosi, per vero, in molti, che il predetto
dibattito pubblico possa aver rappresentato soltanto una occasione di puro sapore
preelettorale e che il gestore idrico abbia agito esclusivamente "pro domo sua", infischiandosene
ancora una volta dei diritti degli utenti, chiamati spesso a corrispondere somme
astronomiche, a prescindere dalla pessima qualità del servizio ricevuto ed
invitati ora a sottoscrivere accordi conciliativi senza conoscere
preventivamente le condizioni e soprattutto le rinunce a cui essi potrebbero andare
irreversibilmente incontro.
Come invocato a gran voce
dagli utenti, assai importante, in quest'ottica, risulterebbe intanto pretendere
con assoluta determinazione che ABBANOA S.p.a. metta finalmente tutte le carte
in tavola e provveda altresì ad aprire a La Maddalena uno stabile
sportello per le relazioni col pubblico, presso il quale sia pure garantita la contestuale
presenza di addetti alle procedure di conciliazione. Ciò per porre termine ai noti disagi, alle
perdite di tempo e agli onerosi costi di viaggio che gli stessi punitivamente sono
costretti a sopportare a causa della insularità, dovendo ogni volta attraversare
il mare per recarsi presso gli Uffici di Arzachena (peraltro in fase di
chiusura) o, addirittura, di Olbia, per poter sbrigare qualunque pratica, anche
la più semplice, concernente il servizio idrico.
Superfluo ogni ulteriore commento su tale assurdo stato di cose, ormai
ingiustificatamente tollerato da ben 9 anni, ossia dall'epoca del subentro di
ABBANOA S.p.a. nella gestione del servizio idrico cittadino (1.1.2006).
Avv. Aldo Kersevan